Brutto, scorbutico e snervante, ma tremendamente vincente e fortunato. Il Parma sbanca Fano e infila la terza vittoria consecutiva grazie ad un gol nato quasi per caso, grazie ad un regalo della difesa marchigiana (impreparata sul cross dalla destra di Corapi) e allo spietato fiuto da attaccante del marpione Calaiò. Finisce 1-0 ed è tanta roba di questi tempi; soprattutto dopo l’ennesima partita giocata male, dove prima del gol l’unico tiro in porta era stato un sinistro da 30 metri di Coly (fuori di molto). Insomma, il solito Parma, incapace di dominare avversari palesemente più deboli, che barcolla ma alla fine resta in piedi e rubacchia altri tre punti d’oro che lo portano ad un solo punto dalla vetta della classifica. Roba da stropicciarsi gli occhi. No, non è uno scherzo, anzi è bene farci l’abitudine: questo Parma è una squadra ingarbugliata, ancora alla ricerca di una precisa identità tattica, sempre sul pezzo, difficile da battere.
Il Fano ha tenuto il pallino del gioco per lunghi tratti, sospinto dal proprio pubblico, ma raramente ha impegnato Zommers. Le due squadre si sono affrontate con lo stesso modulo, il 3-5-2, e alla fine si sono annullate, almeno fino al gol di Calaiò. Il centrocampo a cinque di Apolloni presentava la novità Giorgino davanti alla difesa, con Corapi mezz’ala e in effetti l’intero reparto è sembrato più quadrato rispetto alle ultime due gare di campionato. Aggiustamenti e correzioni, così come la ‘inedita coppia d’attacco formata da Baraye e Evacuo. La coppia ha fallito la missione, è bene chiarirlo subito, e non solo per responsabilità oggettive delle due punte, ma perché la squadra continua a fare troppa fatica nel sostenerle. I soliti problemi irrisolti. I segnali di crescita, seppur minimi, non mancano. Intanto arrivano ,e vittorie, scusate se è poco.