VALDAGNO – La felicità è stampata sul volto dei giocatori del Parma che al termine della vittoria contro l’Altovicentino si sono sottoposti alle domande dei giornalisti presenti al Valdagno. Le parole di mister Apolloni e degli autori dei due gol decisivi, Baraye e Corapi.
APOLLONI: “Siamo felici, i ragazzi sono stati bravissimi. Vittoria di squadra. In alcuni momenti non siamo stati belli, ci siamo fatti prendere dalla frenesia e non abbiamo mantenuto gli equilibri, ma siamo stati efficaci e abbiamo saputo soffrire. Dieci punti dalla seconda sono tanti ma possono diventare pochi quando non hai più il senso delle misure e dai per scontate certe cose. Diciamo che abbiamo messo le fondamenta, ma manca ancora molto alla fine. Oggi a parte qualche pericolo sporadico non abbiamo rischiato troppo; nel primo tempo abbiamo sofferto un po’ sulla fascia sinistra. E’ stata una prova di forza e maturità. Sono contento anche del contributo di chi è entrato dalla panchina”.
BARAYE: “Con questa vittoria siamo a più dieci dall’Altovicentino e siamo contenti, ma rischiamo di farci del male da soli se pensiamo che sia finita. Dobbiamo continuare a giocare così e provare a vincere sempre. Sul gol sono stato bravo a crederci fino in fondo e andarci in scivolata, non l’avrei fatto prima, ora ci credo sempre”.
CORAPI: “Sì, possiamo anche dire che il campionato è chiuso, ma non pensarlo, sarebbe da fessi. Abbiamo affrontato un avversario forte e organizzato, che ha sempre cercato di fare la partita; abbiamo sofferto un po’ negli ultimi minuti, ma siamo stati pronti a rispondere. E’ stata una gara basata sull’agonismo più che sulle giocate. C’era molto pressing, è venuta fuori una partita tosta Mancano ancora 15 partite alla fine del campionato, festeggeremo quando ci sarà la matematica. Pubblico meraviglioso, siami felici di aver dato loro un’altra grande soddisfazione. Il gol? Stavo per crossare al centro, ma Ricci, ndr che era accanto a me ha sentito una voce dalla panchina che mi diceva di tirare. Così ho fatto, ho calciato di mezzo collo, fortunatamente è andata bene”.
(Vittorio Primiceri)