COLLECCHIO – Roberto Donadoni non si nasconde. Dalla rescissione di Cassano, ai problemi societari, dal confronto con i tifosi alle dignitose ambizioni di Coppa Italia, per finire alla data del 16 febbraio, quella che potrebbe segnare la svolta definitiva, in senso positivo o negativo, del futuro del Parma. Nella conferenza stampa del primo pomeriggio a Collecchio (dopo il silenzio di domenica scorsa), il tecnico ha parlato di tutto, mettendoci la faccia (come si suol dire), ancora una volta, a dispetto delle tante voci che circolano anche sul suo conto (esonero e/o dimissioni). Ecco le parole del tecnico:
SU CASSANO: “E’ una libera scelta che ognuno di noi può fare. Non mi permetto assolutamente di esprimere nessun commento. Come tutte le scelte vanno rispettate. Ognuno risponde di se stesso. Antonio è un giocatore dallo spessore tecnico importante, questa stagione abbiamo avuto defezioni importanti per lungo tempo, dobbiamo essere bravi a superare questo ostacolo. Dal punto di vista della qualità sicuramente toglie qualcosa di importante alla squadra. Quando non ci sono più gli stimoli e le motivazioni giuste, poi tutto diventa più complicato e questo si ripercuote su tutti. Bisogna voltare pagina e guardare avanti, ma i rapporti personali restano sempre di un certo tipo. L’esclusione di domenica? Una scelta tecnica come quelle fatte tante altre volte, in virtù di quelle valutazioni che uno fa vedendo cosa viene fatto in campo durante la settimana”.
ALTRE RESCISSIONI? “Non penso niente, ognuno è libero di fare quello che ritiene più opportuno. Io cerco di tenere unito e coeso il gruppo che ha sola questa chances, cioè di rimanere unito. Se facciamo ragionamenti troppo individualisti tutto si complica”.
FORMAZIONE ANTI-JUVE: “Cambierò formazione, voglio energie fresche a livello fisico, a livello mentale non è facile per tutte le situazioni che stiamo vivendo. Rodriguez e Varela non hanno un ritmo partita importante, farò attente valutazioni, se riproporli entrambi o alternarli”.
IL 16 FEBBRAIO: “Quella è una data importante. I discorsi e i ragionamenti che facciamo vanno di giorno in giorno. Viviamo, oggi ancora di più di ieri, alla giornata”.
CONFRONTO SQUADRA-TIFOSI: “E’ stato un confronto leale, in cui ho provato a spiegare che, dopo quanto è stato fatto fino a 6 mesi fa, ora non si vuole fare il contrario. Stando in mezzo alla gente e ai tifosi, fa ancora più rabbia non riuscire a gratificarli con un risultato positivo e si prova un senso di vergogna perché comunque si sta facendo il massimo. Dobbiamo smettere sia dal di dentro che dal di fuori della società di accusare sempre qualcuno. Ognuno di noi si deve assumere le proprie responsabilità. I tifosi ci chiedono da tempo dignità”.
LA SCONFITTA COL CESENA: “Una sconfitta che sinceramente mi sembra ingiusta, ma loro sono stati bravi a concretizzare le occasioni che hanno avuto e questa conferma che in campo concediamo ancora troppo. Tuttavia resto convinto che quello su Rispoli era rigore netto. Anche in queste cose non ce ne va bene una. Se l’arbitro l’avesse fischiato staremmo parlando secondo me di un di risultato opposto”.
COPPA ITALIA E CAMPIONATO: “Non voglio fare nessun genere di distinguo. La Coppa è un appuntamento che affronteremo con grande dignità, anche perchè è da tempo che i tifosi ce lo chiedono. Poi domenica penseremo ad affronteremo il Milan in campionato. Mancano tre partite per la finale di Coppa, numericamente ci sono più possibilità di arrivare in finale che salvarsi. Ma è troppo facile fare questi discorsi”.
MERCATO: “La società sta lavorando. Il risultato negativo di domenica non agevola in questo senso. La vittoria avrebbe dato spinta in più e per demeriti nostri non è arrivata. Ma se vogliamo avere ancora un barlume di speranza è chiaro che qualcosa in questo senso va fatto. Il malore che ha colto Leonardi lo ha allontanato per due giorni, non so quali siano le possibilità. Tutti sappiamo che la rosa va rinforzata e mi auguro che si faccia”.
LO SFOGO: “E’ puntare il dito contro gli altri, siamo sempre pronti a dire quello che gli altri devono fare. Invece tutti quanti dobbiamo immedesimarci nella situazione e vedere cosa si può fare realmente. Molte cose non dipendono da noi. Poi dopo se non ci pagano non possiamo andare con la pistola e obbligarlo a fare?! Dobbiamo smetterla di pensare, sia dal di dentro che dal di fuori, di accusare tizio, caio e sempronio. Ognuno deve cercare di assumersi le proprie responsabilità. Basta sentire dire solo accuse”.
IL DIALGO CON KODRA: “Si è qui e ci parliamo quotidianamente”