A tre giorni dall'amaro sfogo di Collecchio, Tommaso Ghirardi torna a parlare. Questa mattina il presidente del Parma è stato intervistato telefonicamente a Radio Anch'io, la storica trasmissione radiofonica del lunedì di Radio Uno.
Ghirardi ha confermato il suo addio dal calcio e dal Parma, ma ha anche parlato del possibile ricorso al Tas e soprattutto del futuro incerto di Cassano e Donadoni. Argomenti che faranno tremare ulteriormente il popolo crociato.
AMAREZZA: “Ci sto pensando ancora e non riesco a darmi una spiegazioni. La mia amarezza è proprio questa. Non capisco perché eventuali miei errori precedenti non mi sono stati segnalati. Per l’Irpef dicono che ho fatto un errore i primi giorni di novembre, i controlli vengono fatti a febbraio e non mi spiego perché è mancata la segnalazione. I calciatori del Parma hanno sempre ricevuto gli stipendi e noi abbiamo sempre versato i contributi. Stiamo parlando di poco più di duecento mila euro sui 13 milioni di euro versati regolarmente dal Parma. È una comica all’italiana”.
RICORSO AL TAS: “Leonardi ha incontrato i nostri avvocati per valutare questa ipotesi. Per quel che mi riguarda io non ci voglio più pensare. ma lui crede di dover andare avanti per rispetto dei tifosi e della città. Sono ferito da questa situazione, sono tre giorni che sto male, che non dormo. Ho sentito molte dietrologie che mi hanno fatto ancora più male”.
RIFARE LA SQUADRA: “Se mi tolgono i risultati, preferisco restare a casa con la mia famiglia e dedicarmi ad altro. Adesso che ho dato le dimissioni spero che qualcuno compri il Parma, ora serve rifare la squadra. Sono felice degli attestati di stima ricevuti dai tifosi e da grandi personaggi, ma psicologicamente sarà difficile andare avanti”.
CASSANO E DONADONI: “Cassano come può restare senza giocare l’Europa conquistata sul campo? Anche Donadoni è a rischio”.
NAZIONALE: “Per il Parma è un grande risultato avere 9 giocatori al Mondiale, il Napoli ne ha 13 ma ha cinque volte il nostro budget”.