Parma Calcio
Petrucci a SP: «Con la Lazio un Parma migliore rispetto all’andata»

Matteo Petrucci, inviato di Sky Sport “in casa” Lazio, è stato il super ospite della 27ª puntata di “PARMATALK” (clicca qui per vederla), il webshow di SportParma sui crociati in onda ogni settimana.
Il giornalista romano, sempre al seguito dei biancocelesti, ha osservato da bordocampo il pareggio per 2-2 maturato lunedì sera all’Olimpico ed è stato colpito dalla prestazione degli uomini allenati da Cristian Chivu: «Un gran bel Parma. Non ho visto solo le due partite contro la Lazio quest’anno, ma anche altre come ad esempio quella contro la Juventus. Per farvi capire quanto mi sia piaciuto il Parma ieri (due giorni fa per chi legge oggi, ndr), dico che l’ho visto migliore rispetto a quello che vinse all’andata. A livello di prestazione è stato più convincente di quel Parma che a dicembre – c’era ancora Pecchia – battè la Lazio. Ho visto delle individualità importanti. A me è piaciuto tantissimo Mandela Keita, è stato tra i migliori in campo. Se il Parma avesse vinto, non ci sarebbe stato nulla da dire» questa la sua analisi.
Parlando della doppia rimonta subita dai crociati, Petrucci ha scongiurato l’ipotesi di un crollo nel finale. Anzi, ha elogiato la stato di salute sul piano atletico di Delprato e compagni: «Crollo finale? No, la Lazio ha alzato il baricentro: è stata più una reazione d’istinto, di pancia che era da mettere in conto. Chivu mi ha un po’ sorpreso quando ha detto: “I nostri sono andati un po’ in difficoltà…”. Io non li ho visti in difficoltà: ho visto bene Keita, ho visto bene Sohm, molto molto bene i centrali difensivi e i due esterni che, soprattutto nel primo tempo, hanno messo in grande difficoltà la Lazio. Ho visto una squadra che sta molto bene dal punto di vista della condizione fisica, e non è scontato a questo punto della stagione. Ho visto bene tutto».
Pedro, a 37 anni suonati, è stato l’uomo che ha ribaltato la partita e riconsegnato un pari insperato alla Lazio: «Studiavo un po’ i numeri di Pedro, che a luglio farà i 38 anni: è ovvio che sia alla fase finale della sua luminosa carriera. Ma questa è la sua miglior stagione in carriera. Anche quando era più giovane, il meglio lo ha sempre fatto vedere tra settembre e gennaio, questi erano un po’ i suoi mesi. Pedro in Italia fa ancora la differenza: con tutto il rispetto che dobbiamo avere per quello che ha saputo fare e sta ancora offrendo, se un giocatore a 38 anni è ancora così decisivo, probabilmente è vero che il livello medio si sia abbassato. O forse, meglio dire, livellato».
Il giornalista dell’emittente satellitare ha parlato anche della posizione dell’allenatore dei biancocelesti Marco Baroni: «L’ambiente è un po’ diviso. Nel giudizio pesa, e non poco, la partenza dei primi mesi – ha affermato Petrucci – e soprattutto il percorso in Europa League, dove la Lazio non era mai riuscita a centrare grandi risultati. Non c’è riuscita neanche quest’anno, a dire il vero, e poi è stata eliminata ai quarti di finale dal Bødo Glimt, che è una squadra di tutto rispetto. Ma a inizio stagione, se avessero detto: “Chi vuoi affrontare in un quarto di finale europeo?”, probabilmente la risposta sarebbe stata “Il Bødo”, che però aveva chiuso il proprio girone al primo posto… Quindi sicuramente le aspettative si sono alzate e questo non è stato un bene per Baroni. Nel giudizio che si deve dare nella stagione di Baroni conterà molto se la Lazio arriverà in Champions, arriverà in Europa (League, ndr) o resterà fuori dopo 8 anni dalle competizioni europee: tutto è possibile con la classifica così corta. Ma non va dimenticato da dove era partito Baroni: quest’anno era un anno zero, con la rosa ringiovanita e rivoluzionata. E anche il prossimo anno verrà ancora di più ringiovanita. Per il progetto e le aspettative iniziali, credo che Baroni stia facendo un ottimo lavoro».
In estate, le strade di mercato faranno ricongiungere Parma e Lazio, che si si siederanno a un tavolo per discutere della posizione di Matteo Cancellieri, sul cui cartellino (di proprietà degli Aquilotti) i ducali potranno esercitare un diritto di riscatto. Petrucci ha fatto intendere che difficilmente ci sarà posto per l’italo-cubano nella Lazio 2025/‘26: «Il pallino lo ha in mano il Parma. Si cercherà di capire che tipo di valutazioni e di intenzioni avrà il Parma sul giocatore, anche poi queste dovreste dirmele voi (ride, ndr). A Roma non è riuscito a incidere: era arrivato anche in un momento particolare, spesso con Sarri era stato utilizzato da centravanti, senza trovare molto spazio. È un giocatore sicuramente di valore, ma a Roma non so quanto spazio possa trovare: se c’è una zona del campo in cui la Lazio ha tante alternative e tante possibilità di ruotare, è proprio sugli esterni offensivi. Difficilmente troverebbe troppo spazio» ha chiosato l’inviato laziale di Sky Sport.
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