La stagione agonistica delle Zebre osserva la sua seconda pausa di due settimane, entrambe concomitanti alla preparazione da parte delle squadre nazionali degli impegni ufficiali: a novembre scorso per i test matches autunnali ed ora verso il Sei Nazioni che partirà il prossimo weekend e vedrà sei giocatori delle Zebre impegnati con l’Italia che esordirà domenica 3 Febbraio 2013 allo stadio Olimpico di Roma ospitando la Francia vice-campione del mondo.
Alla Cittadella del Rugby ed allo SportCenter di Parma l’attività dello staff medico e dei preparatori atletici della franchigia federale non si è assolutamente arrestato: insieme ad uno dei preparatori – il parmigiano Alberto Banchini – andiamo a scoprire come stanno le Zebre e che tipo di lavoro è stato programmato per queste due settimane senza impegni ufficiali. Le Zebre torneranno in campo domenica 10 Febbraio 2013 allo stadio XXV Aprile di Parma quando ospiteranno i Glasgow Warriors scozzesi – secondi in classifica – nel 14esimo turno della RaboDirect PRO12 con calcio d’inizio alle ore 15.
Come sta la squadra? Quale il lavoro dato ai ragazzi che sono fermi dall’attività agonistica la scorsa settimana?
Nella scorsa settimana di pausa abbiamo lavorato per riportare in forma i tre giocatori infortunati da poco: Cristiano, Cazzola e Sarto che possono rientrare in gruppo questa settimana . Mentre siamo molto positivi sul lavoro che stiamo svolgendo con Marco Bortolami: crediamo che il rientro possa avvenire a breve. Con Bortolami e Cazzola abbiamo lavorato sul contatto fisico, ultimo step del lavoro di recupero.
Come procede la crescita fisica dei ragazzi?
Siamo molto contenti del lavoro svolto dai ragazzi, gli obiettivi di crescita fisica che ci eravamo posti ad inizio stagione sono ampiamente raggiunti sia con giocatori che avevano bisogno di crescere sia con giocatori che dovevano ritrovare continuità e minuti giocati dopo momenti di scarso utilizzo. Le ultime convocazioni della Nazionale italiana ci danno soddisfazione in quanto testimoniano che i giocatori hanno lavorato bene in questa stagione. Il confronto fisico rispetto alle altre squadre affrontate è assolutamente positivo: siamo al livello dei nostri avversari.
Quali sono gli obiettivi che lo staff si è posto in termini di forma fisica, quali i picchi di stagione?
Non c’è un picco, dobbiamo essere sempre al 100% in ogni gara. Abbiamo cercato di programmare la stagione gestendo bene il lavoro nelle poche pause dall’attività agonistica con specifiche attività di recupero.
Rispetto alla condizione attuale dei convocabili e degli infortunati, questa pausa è positiva?
Si perché dopo 10 partite consecutive dove i giocatori arrivano stanchi, a questo punto della stagione è utile che abbiano una settimana di scarico.
Quale lavoro svolgono i non convocati ad una gara?
I non convocati cercano di fare un lavoro di fitness che sia simile all’impegno della partita in maniera da poter essere pronti a livello fisico nel caso fossero convocati nella gara successiva. Anche nelle trasferte il nostro staff dei preparatori continua il lavoro anche a Parma coi ragazzi non convocati.
Quale il reparto che merita più attenzione da parte dei preparatori?
Tutti hanno bisogno di lavorare specificamente rispetto al proprio ruolo sia per prevenire infortuni sia per migliorare la condizione a livello fisico per poter essere performanti in campo. Nel rugby moderno il ruolo del rugbista sta diventando sempre più omogeneo anche rispetto ai diversi ruoli in campo quindi a livello fisico servono giocatori polivalenti.
Rispetto alla tua esperienza formativa ai Saracens inglesi, quali metodologie ti sono state maggiormente utili?
Oltre all’attività ordinaria, il Cardio e il GPS sono attrezzature molto utili che possono aiutare a raccogliere maggiori dati specifici sugli allenamenti dei giocatori a livello individuale e di gruppo sia in palestra che in campo. Con questi strumenti elettronici è possibile avere informazioni oggettive sulla condizione fisica quotidiana del giocatore e della squadra: aiutano le valutazioni dello staff dei preparatori per avere maggior qualità nell’allenamento.