Un bilancio deficitario e preoccupante in ottica futura. Gli scontri salvezza non sono il piatto forte del Parma di Pecchia, come dimostra la sconfitta interna di ieri contro l’Hellas Verona (2-3).
Numeri che alimentano perplessità e dubbi, oltre a rendere la classifica piccante, sebbene i crociati siano sempre stati fuori dalla zona retrocessione, attualmente con un punto di vantaggio sul Cagliari terzultimo. L’incapacità di fare punti negli scontri diretti è diventata una pericolosa costante che mette a nudo difficoltà congenite di una squadra che fa fatica a dominare gli avversari (di pari livello) e a evidenziare una necessaria compattezza difensiva.
Le statistiche di ieri dicono che la squadra di Pecchia ha prodotto qualcosa in più del Verona di Zanetti (8-6 tiri in porta, 56%-44% possesso palla), ma evidentemente non è stato sufficiente a mascherare i buchi e le fragilità difensive di quella che ad oggi è la terza peggior difesa del campionato di Serie A (28 reti subite) dopo Hellas Verona (39) e Venezia (29).
Il rendimento negli scontri salvezza è eloquente: 6 punti in 8 partite. In pratica, una sola vittoria (a Venezia), 4 sconfitte pesanti e 3 pareggi; il fattore Tardini è inesistente. Ecco il riepilogo:
Parma – Udinese 2-3
Lecce – Parma 2-2
Parma – Cagliari 2-3
Como – Parma 1-1
Parma – Empoli 1-1
Parma – Genoa 0-1
Venezia – Parma 1-2
Parma – Hellas Verona 2-3