La lista degli infortuni gravi in Serie A è in aumento, lo dicono i bollettini giornalieri del Parma e delle restanti 19 squadre del massimo campionato.

Tra i gialloblù Circati (nella foto) e Kowalski hanno riportato la rottura del legamento crociato, stagione finita (o quasi). Oltre ad una serie di altri infortuni meno gravi che hanno limitato le scelte di mister Pecchia. La situazione non va meglio nel resto della Serie A, tant’è che ad oggi si contano complessivamente 76 giocatori fermi ai box per problemi fisici di varia natura. 

Il calendario fitto di impegni tra campionato, coppe e nazionali, oltre alla conseguente mancanza di pause, sono i motivi principali del fenomeno secondo calciatori e medici sportivi. Purtroppo “non ci ascolta nessuno” è l’allarme lanciato da Enrico Castellacci, storico medico della Nazionale italiana e presidente dell’associazione dei medici sportivi. 

Restando solo alla Serie A, nella prima parte della stagione si sono fermati (infortuni gravi) giocatori importanti come Bremer, Ferguson, Florenzi, Malinovskyi, Scalvini, Scamacca e Zapata. Non va meglio nel resto dei top 5 campionati europei: Alaba, Araujo, Carboni, Dani Carvajal, Gavi, Hernandez, Ramos, Rodri, Ter Stegen e Stanisic 

Significative le parole di Luca Stefanini, direttore generale del J Medical all’agenzia LaPresse: “Nello sport di alto livello siamo quasi arrivati al limite di quello che può sopportare l’essere umano. Stanno aumentando gli impegni, il calendario è molto congestionato. È chiaro che ci si fa male di più, perché si gioca di più e lo si fa a una intensità decisamente maggiore rispetto a qualche anno fa”.