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Fabio Pecchia ed Emanuele Leone Vicenza Calcio Amputati 1

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Il bel gesto di Pecchia per il compaesano Leone che unisce Parma, Vicenza e Lenola

Il bel gesto di Pecchia per il compaesano Leone che unisce Parma, Vicenza e Lenola

Tutte le strade portano a… Lenola. Il comune in provincia di Latina, in cui è cresciuto non solo l’allenatore Fabio Pecchia (benché nativo di Formia), ma anche Emanuele Leone.

Un nome che forse dirà poco ai più, ma non al tecnico del Parma Calcio che questo ragazzo di 35 anni lo conosce bene. Da sempre. Emanuele Leoni non è un semplice calciatore: è un calciatore privo di un arto inferiore e con la sua squadra, il Vicenza Calcio Amputati ASD, sta disputando presso lo stadio “Ricci” di Sassuolo l’apposita EAFF Champions League Amputee. La stessa manifestazione continentale che tutti conosciamo, dedicata però agli atleti amputati. Promosso dal Sassuolo Calcio oltre che dal Vicenza Calcio Amputati (rappresentate italiana per l’Europa), l’evento della durata di tre giorni (è iniziato ieri, ndr) per la prima volta si tiene sul suolo italiano.

Emanuele – che perse la gamba destra in un incidente stradale (che costò la vita a tre persone) nel 2004 all’isola d’Elba all’età di soli 15 anni – ha segnato nel match d’esordio dei biancorossi contro i georgiani del Odishi: il suo gol, utile ai fini della vittoria per 4-2, è stato celebrato da Pecchia attraverso Instagram. «Complimenti bomber. Grande Manu» le quattro parole a ornamento del post pubblicato ieri sera dal tecnico crociato. In allegato anche il gesto tecnico del giocatore, amico di famiglia di Pecchia che a Lenola aveva condiviso le avventure in campo insieme al papà di “bomber Leone” e della cui famiglia era cliente presso il negozio di alimentari.

Il bel gesto dell’allenatore del Parma è stato sufficiente ad accendere i riflettori su uno sport che in altre nazioni, dicono, è molto praticato da chi, come Emanuele, ha è stato segnato da un evento tragico della vita. Ma il calcio è maestro di vita e insegna che anche dalle cadute più rovinose e dolorose ci si può rialzare, come ha fatto Emanuele Leone, che ha perso una gamba ma ha salvato la vita. Tanto da tornare in campo nel 2012 e arrivare a giocare gli Europei e persino un Mondiale con l’azzurro della nazionale italiana.

Le storie di Pecchia e Leone, che collegano Parma e Vicenza, si sono intrecciate e ritrovate di nuovo grazie al calcio e grazie a Lenola. La piccola località laziale, abitata da 4.065 anime, ora salita agli onori della cronaca grazie alle gesta dei suoi due grandi cittadini.

 

 

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