«Nel calcio moderno il ruolo non è più una posizione ma una funzione» parole del match analyst Antonio Gagliardi (ora nello staff di Roberto Mancini, alla guida dell’Arabia Saudita).

Migliore esemplificazione del concetto è stato il gioco dei centrocampisti crociati nella partita contro il Lecco, a cui va aggiunta anche la prestazione di Bonny, vero fulcro del modus giocandi del Parma pecchiano.
Dei 4 gol con cui i gialloblù hanno schiantato i blucelesti al “Tardini”, ben 3 sono stati segnati da centrocampisti e 2 di questi assistiti da calciatori, sulla carta, mediani. Se poteva stupire lo schieramento iniziale, che prevedeva accanto all’equilibratore Estévez l’ormai tuttocampista Bernabé, con Hernani schierato da sottopunta, il risultato ha dato ragione alla scelta del tecnico di Formia.
Dalle heatmap dei tre di centrocampo, si nota come in realtà il consueto 4-2-3-1 di partenza sabato tendesse a subire delle variazioni in corso d’opera con la creazione di un lato forte (il destro), che Hernani ha preferito occupare insieme a Bonny, svuotando la zona centrale che diventava preda per le invasioni di Bernabé.
E proprio il francese, classe 2003, incarna una nuova dimensione di attaccante: a partire dal numero sulla maglia (per quanto il 13 classicamente si assegnasse addirittura al difensore  di riserva), “Angelo” ha mostrato sin da subito doti naturali da rifinitore, come certificano i 10 assist in stagione che lo hanno spesso portato lontano dalle zone solitamente più congeniali ai numeri 9 classici. In occasione dell’1-0, complice l’errore marchiano di Degli Innocenti in uscita, è stato suo il passaggio vincente per il primo dei due gol di Bernabé.
Proprio il catalano, fresco di prolungamento contrattuale, raffigura più di tutti quella «funzionalità» a cui ricondurre l’interpretazione del ruolo nel calcio moderno: dotato di raffinatezza tecnica da numero 10, lui stesso ha confessato tuttavia di prediligere una posizione di partenza più arretrata nello scacchiere, inderogabile, del Parma, laddove da secondo mediano riesce meglio a coniugare le abilità tecniche con le doti di regia, che lo portano a giocare molto più in posizione frontale rispetto alla porta avversaria, oltre a ricevere palloni più puliti. Contro il Lecco sono stati 91 i palloni toccati, con 82 passaggi tentati (92% riusciti) e ben 9 di questi progressivi, segno di come il talento dello spagnolo nel guadagnare campo attraverso i passaggi sia un’arma fondamentale nell’arsenale gialloblù. Bernabé risulterà anche il giocatore ducale con più conclusioni tentate (5), seguito addirittura da Estévez (4), ancora costantemente presente nelle pieghe della partita, dove alla fine mancherebbe solo il gol per renderla memorabile. Sono queste le premesse che conducono ai due gol del numero 10. Sul secondo è stato l’altro giocatore dal QI calcistico più raffinato del Parma: Hernani, svariando dalla sua ubicazione centrale per guadagnare spazio sulla destra, ha recapita uno splendido assist a rimorchio per Bernabé che lo indirizza con una semplicità disarmante all’angolino basso.

A ciò va ad aggiungersi il quarto gol del Parma, anch’esso confezionato da due giocatori nati centrocampisti. Sebbene schierato in fascia, Camara ha una formazione da mezz’ala, così come Sohm, che ha fornito l’assist, esordisce mediano, ma si è spesso visto schierato sulla trequarti, visto l’exploit da “falso dieci”.
Oltre a qualche intervento prodigioso e alla ritrovata compattezza difensiva, c’è anche questo allora sotto al dato che vede Chichizola inviolato da 4 giornate: un atteggiamento meno spregiudicato rispetto a quello di inizio stagione, che ha pure visto accantonato il progetto del “4-2-fantasia” (proposto  l’ultima volta contro il Brescia, quando a supporto di Bonny agirono Man, Mihaila e Benedyczak), ma comunque redditizio vista la sapienza dei suoi centrocampisti: le ultime 2 vittorie gialloblù sono arrivate proprio con Hernani trequartista.
Il Parma che sta per salire sul treno verso la Serie A è un Parma più cerebrale e accorto. Non a caso il cervello di una squadra sta proprio negli interpreti del centrocampo.