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Rugby

Vincenzo Troiani di nuovo a Parma. Intervista

Vincenzo Troiani di nuovo a Parma. Intervista

Una chiacchierata con l'ex allenatore della mischia della Rugby Parma che fra pochi giorni inizierà  a lavorare con le Zebre. "A Parma torno molto volentieri, per me è come una seconda casa"

Le Zebre hanno fatto di Parma la loro savana. Ad accudirle vi sono alcune figure che qui hanno lasciato un buon ricordo, sia dal punto di vista professionale che umano. Come Vincenzo Troiani, coach della mischia alla Rugby Parma nella stagione 2005/06 al fianco di Alessandro Ghini. Una stagione intensa ed emozionante, emozioni da lacrime di gioia per aver centrato un traguardo storico: l’entrata in Heineken Cup dopo aver battuto Newport Gwent Dragons a casa loro nello spareggio di ammissione. «C’era un progetto tecnico da parte della società e dell’allora direttore tecnico Titta Casagrande di raggiungere certi obiettivi. Li abbiamo centrati subito, è stata una stagione fantastica». Dopodiché, le strade si separano. «La mia venuta a Parma era per capire cosa potevo dare in un ambiente diverso e con ambizioni, ma anche in ottica Celtic League perché, come tu sai, sembrava che la nostra entrata dovesse avvenire allora. Poi ci fu la richiesta della federazione di lavorare sulla Under 20, 21 poi 20, e andai». Con Ghini si ritrovò qualche anno dopo nell’Italia Under 18. «Con Sandro ho lavorato benissimo, è una persona eccezionale e siamo diventati buoni amici». E a distanza di sei anni eccolo nuovamente al lavoro nella città ducale: chi l’avrebbe mai detto … «Ci torno … non volentieri, di corsa. Si è avverato il fatto che Parma ha una squadra che gioca a livello professionistico europeo». Peccato però che non sia propriamente espressione del rugby di Parma, precisiamo noi. Ride Troiani: «So che tra le due entità rugbystiche (Viadana e Parma, ndr) non c’è molto feeling. Se si fossero unite Rugby Parma e Gran avrebbero potuto dare un livello tecnico adeguato al pubblico e alla storia di Parma». Club, nazionale, ora di nuovo club anche se un club un po’ particolare. «Un superclub. Sono molto contento della chiamata della Fir e del presidente Dondi. Ho fatto una cinquantina di partite internazionali con l’U20 e ora trasformo quell’esperienza con quei ragazzi che sono cresciuti. Cercherò di trasmettere il mio carattere, il temperamento. In campo bisogna lottare e lottare». Alcuni di quei giovani se li ritrova alle Zebre come Giazzon, Cristiano, Buso, Quartaroli.

Le aspettano al varco, le Zebre, dopo quello che è successo: la pressione esterna sarà molto forte. «Io sono lontano da questioni politiche, il mio compito è allenare. So che c’è molta pressione intorno, ci sarà una sorta di tiro al piccione: chiediamo tutti di lavorare e valutare poi il lavoro fatto. Dobbiamo far crescere dei giovani in ottica Nazionale, sappiamo di partire da un gradino più basso rispetto a tutti gli altri ma questo non ci spaventa. Spero che la città ci adotti. Parma quando è stata stimolata in un certo modo ha risposto alla grande, confidiamo che ci dia quel sostegno di cui abbiamo bisogno». Troiani troverà una città cambiata, non solo sotto il profilo rugbystico. «E’ una città a misura d’uomo. L’Aquila mi manca perché non c’è più. A Parma ritrovo alcuni amici e per me è come tornare a casa. E’ cambiata sì, ma anche con la voglia di rimettersi in gioco: è stata l’unica città in grado di dire: “se la politica ha fatto questo, noi proviamo a cambiare”». E’ passato attraverso il terremoto che ha devastato la sua L’Aquila e che ha gli ha modificato la vita. «Moltissimo. Il problema, oltre la ricostruzione, era, è, il rapporto umano. Io ho avuto la fortuna di poter ricomprare casa ma poi per ritrovarsi si deve andare di qua e di là, non in centro o a fare una vasca». Sul suo profilo facebook vi è la foto che lo ritrae insieme ad un grande aquilano: Massimo Mascioletti. «Massimo è un punto di riferimento della mia vita sportiva, l’altro è Gianni Aquilani, ex assistente di Villepreux. Mascioletti mi ha voluto alle giovanili aquilane a 29 anni, mi è stato molto vicino in un momento difficile come la perdita di due bimbi piccolissimi, e poi mi ha voluto nelle selezioni giovanili azzurre. E’ una grande persona». Ha ricevuto molti messaggi di “sostegno” il coach della mischia, quello che gli ha fatto più piacere da parte di un ex gialloblù. «Di Pablo Sciarretta. Aveva letto di me su internet e mi ha fatto i complimenti dicendomi che me lo meritavo, che sono un grande allenatore. Detto da uno che non parlava quasi mai mi ha toccato». Troiani sarà a Parma sabato: il 2 luglio parte ufficialmente la stagione delle Zebre.

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