Un finale thrilling ha lasciato tutti col fiato sospeso ieri in Parma-Ascoli. Tutti, tranne la squadra arbitrale.
Al 95′ e oltre di gioco, nell’ultima convulsa azione della partita, dopo la traversa colpita da Man, il pallone carambola in area dalle parti di Charpentier, che senza pensarci su calcia verso la porta dei marchigiani: Di Tacchio s’immola e salva come se fosse un portiere. Con il coraggio e la temerarietร dei numeri uno โ s’intende โ, ma anche con l’ausilio di quello strumento che agli altri giocatori non รจ consentito usare: il braccio. Va detto che la distanza ravvicinata e la postura del giocatore piceno possono indurre alla via della clemenza, quella scelta dal fischietto di Roma 1 e da Maggioni in sala Var: ma รจ vero anche che la palla sbatte sul gomito del centrocampista in maglia numero 18, che aumenta il volume del corpo allargando il braccio. Un movimento tanto naturale, quanto rischioso.
L’episodio (che vi proponiamo qui in loop) non รจ stato ritenuto meritevole di una revisione al monitor, tant’รจ vero che Fourneau ha fischio subito tre volte, sancendo la fine della partita, dopo un breve e silenzioso check. Il Parma โ che rispetto al passato i rigori li sta ottenendo con continuitร (giร 7 conquistati in campionato, 4 di questi al “Tardini”), grazie anche a una maggiore presenza dei propri uomini all’interno dei 16 metri avversari โ si sarebbe aspettato quanto meno una maggiore scrupolositร nella valutazione di un simile episodio, che avrebbe potuto determinare un esito differente. Le immediate proteste di Delprato non sono servite an far crollare le certezze del direttore di gara. Eppure, piรน si rivedono le immagini e piรน i dubbi aumentano.