I sospetti continuano. La tabaccheria di Massimo Alfieri in via Garibaldi a Parma continua ad attirare le attenzioni degli inquirenti di Torino che la scorsa settimana hanno disposto un'approfondita perquisizione (anche presso l'abitazione di Alfieri).
Stando alle ultime indiscrezioni rivelate dalla Stampa e dalla gazzetta dello Sport, la percentuale di vincita nella tabaccheria di via Garibaldi, negli ultimi quattordici mesi, si attesta attorno all’83 per cento. Una cifra molto alta che alimenta ulteriori sospetti. “Per la Guardia di Finanza a Parma – scrive il quotidiano torinese – potrebbe esserci una specie di collettore di denaro per giocate sporche.
Massimo Alfieri è indagato, l’amico Gianluigi Buffon no, anche perché gli assegni del portiere della Nazionale fanno riferimento a un periodo di nove mesi, gennaio-settembre 2010. Mentre nel decreto di perquisizione notificato ad Alfieri si tiene conto di un periodo di tre anni di scommesse. “E poi – dice l’avvocato Marco Corini, che assiste il portiere della Juventus – mi sembra evidente che usare degli assegni sia il modo più sicuro per farsi tracciare. Gigi Buffon non c’entra nulla con questa storia. Si è sempre mosso alla luce del sole. Ha dato dei soldi a un amico per acquisti privati. Tutto il resto non lo riguarda”.