Il tecnico gialloblù torna sulla sfida di San Siro: "Speravo nel colpaccio, a volte succede a San Siro. Il difficile non è andare là Â e fare una buona prestazione, piuttosto fare risultato e noi non ci siamo riusciti".
Mister Guidolin Di Carlo lei lo conosce bene come giocatore. E da allenatore?
“Come allenatore è bravo. Ha tirato fuori l’anno scorso il Chievo da una brutta situazione e adesso lo sta portando in alto. Ha subito, in passato, un esonero che nel calcio ci sta e forse fa pure bene perché insegna tante cose, come è successo a me con l’Atalanta”.
Di Carlo dice che lei è stato l’allenatore più importante che ha avuto e che grazie a lei ha giocato meglio di quanto fosse capace…
“Lo ringrazio per queste parole. No, il merito di come giocava in quel Vicenza è solo suo. E’ stato un centrocampista di cui ho invidiato certe doti. Avrei voluto avere io, quando giocavo, la sua determinazione. E’ stato un grande centrocampista quando in quel ruolo, in Italia, c’erano grandissimi giocatori. Era il periodo delle sette sorelle e i grandi nomi in serie A non mancavano. Eppure lui era uno dei migliori”.
Che partita ha visto a Milano?
“Il Parma ha giocato bene ed è stato generoso. Ho visto alla fine della partita i miei giocatori uscire molto stanchi dal campo e questo gli rende merito. Dopo 15 anni che frequento San Siro però dico che è più facile giocare bene che fare risultato. Qualche volta il colpaccio riesce, ma bisogna giocare una partita perfetta, avere intensità e concretizzare le occasioni. Si vede che il Parma ha mancato in qualcosa, anche se il 2 a 0 è risultato severo perché la partita è rimasta aperta fino alla fine”.
E Lunardini?
“Ha esordito a San Siro e questa per lui è stata una grande emozione, anche se è stato capace di metterla da parte e giocare come sa. Lui è un ragazzo molto intelligente e sta crescendo: non è ancora arrivato nel pieno della sua maturità”.
Galloppa è stanco o forse è meno appariscente di prima perché gli chiede più sacrificio?
“Secondo me la prima ipotesi. Fino ad oggi ha tirato la carretta. Questi giorni di riposo e una settimana “normale” lo rimetteranno in sesto”.
I lungodegenti domenica si rivedranno in campo?
“No, non penso di avere buone notizie fino a dopo la pausa della Nazionale”.