Dalla Francia con la voglia di conoscere una nuova realtà. Julien Fournier, nuovo Managing Director Sport del Parma Calcio, è stato presentato in sala stampa al “Tardini”.
Dalle parole (in inglese) del dirigente francese ex Marsiglia, Nizza e Strasburgo, è emerso l’orgoglio e il senso di soddisfazione di essere arrivato in un club storico e del quale non vorrà cambiare la cultura. La scelta di Parma, “suggerita” dall’amico Lilian Thuram, comporta un carico di responsabilità – come ha spiegato Fournier – e soprattutto la volontà di rendere competitivo il club. Senza proclami e senza pronostici di ogni tipo.
“Esserci” la parola chiave di Fournier, dirigente di un calcio sempre più fluido e universale. La Serie B italiana non lo spaventa. Ma sarà importante calarsi quanto prima nella nuova realtà Parma per entrare dentro la nuova struttura societaria e per diventare quel leader dirigenziale autorevole e responsabile ricercato negli ultimi mesi dal presidente Kyle Krause.
Di seguito, tutte le dichiarazioni di Julien Fournier rilasciate durante la conferenza stampa e raccolte dalla redazione di SportParma.
BIENVENUE «Scusate se non parlo italiano, farò il possibile per imparare al più presto per comunicare con voi direttamente. Devo ammettere che quando arrivi in un club nuovo e quando sei uno straniero come me, è fondamentale comprendere il mondo in cui entri, prima di assumere qualsiasi decisione. Ho una vera e propria ossessione rispetto alla competizione. Dopo 12 anni al Nizza il mio primo pensiero è stato quello di riposarmi, ma quello che mi ha convinto di venire al Parma è stata la storia del club. Ho avuto modo di ottenere informazioni da Lilian Thuram, è molto importante ricevere un feedback sul club da lui».
LAVORO DI SQUADRA «Io non sono qui per giudicare quello che è stato fatto gli ultimi due anni. Il primo obiettivo sarà comprendere come funziona la società. Ho un’idea di cosa sia il Parma, ma con gli occhi di un francese: voglio imparare che cos’è questa società. Il primo impatto è stato molto positivo, vorrei aggiungere valore al club, ma mi serve tempo.
Non sono il tipo di persona che si ritiene un mago con la bacchetta magica, al contrario il mio obiettivo è quello di creare un team. Il concetto di squadra è fondamentale. Voglio creare una “squadra dietro la squadra”. Ci sono ottime competenze interne, spero di poter collaborare con le mie conoscenze. Qui tutti mi chiamano “Direttore”: intendo il termine non come un potere, ma come una responsabilità».
IL CALCIO VISTO DALLA FRANCIA «Sono francese, il calcio è calcio, ogni Paese ha le sue specificità. Proprio per questo avrò bisogno di supporto interno per comprendere questo mondo, che è meno conservativo che in passato. C’è più apertura mentale. Arrivo qui forte del convincimento che sia importante rispettare la cultura e la storia del club.
Il mio obiettivo è conoscere la società, senza fare rivoluzioni. Le rivoluzioni non mi piacciono. Il successo per me è essere competitivi in Serie B. E per questo c’è bisogno della collaborazione delle persone, che mi hanno riservato un’accoglienza strepitosa. Se in futuro ci saranno bisogno di nuove figure, vedremo. Per ora non è stato deciso nulla.
La responsabilità la sento, ma non perché sono francese. Sento responsabilità per essere in questa società».
ESSERE COMPETITIVI «Servono i risultati, è comprensibile. L’importante è competere, rimanere nella competizione: ho avuto modo di vedere le prime partite, ci sono diversi aspetti che mi sono piaciuti: l’atteggiamento offensivo e la posizione in classifica. L’obiettivo a breve termine è l’esserci nella competizione. Non mi sentirete mai dire “Andremo in Serie A”, ma “Il Parma deve esserci”.
A volte a fare la differenza sono gli incontri con le persone, con le società che ti fanno venir voglia di lavorare insieme. Non vorrei sembrare arrogante, ma quando la mia esperienza al Nizza era giunta al termine, la Serie B non era tra le mie aspettative. Ma il nome di un club come il Parma era troppo importante. La prima reazione che ho avuto quando sono stato contattato è stato un sentimento di dolore: nel 1999 c’ero anch’io nella finale contro il Marsiglia. Da un lato, il Parma rievoca in me questa batosta; dall’altro, l’idea mi ha entusiasmato: so in che società mi trovo, sono consapevole della responsabilità. Ma, a essere onesto, prevale l’onore, in modo responsabile, di essere qui oggi. Tornare in A non sarà facile: noi siamo in B e dobbiamo essere competitivi in B. Non possiamo avere la presunzione di pensare che torneremo in A facilmente perché siamo il Parma. Sarebbe poco corretto nei confronti degli avversari».
PRIMI APPROCCI «Sono arrivato due giorni fa. Datemi un po’ di tempo. Ho incontrato il mister, non ancora i giocatori. Prima devo conoscere la “squadra dietro la squadra”».
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(In copertina, Fournier e Krause al termine della conferenza stampa – ©Foto: SportParma)