Torna l’appuntamento settimanale con “Il Gede Risponde”, la rubrica esclusiva di Sportparma firmata dall’ex allenatore crociato Pietro Gedeone Carmignani.
Il Parma si congeda dai propri tifosi con l’ennesimo pareggio. Cosa si può salvare di questa stagione?
“Salvare questa stagione dopo un inizio così brutto era difficile e così è stato per Iachini. Comunque c’erano i tempi per risalire la classifica, adesso la società dovrà valutare se è un problema di mancanza di qualità nella rosa o altro, e ovviare con un mercato mirato, non prima di aver scelto l’allenatore. Certo, in quest’annata fallimentare ci sono da salvare i giovani, una base sicura su cui ripartire. Si fa fatica a parlare di una stagione del genere. Il progetto è fallito, il Parma non ha rispettato le attese. Chi gestisce la società dovrà valutare attentamente quali persone dovranno prendere certe decisioni, da quelle tecniche all’allenatore, onde evitare di ripetere gli stessi errori”.
In serie A la lotta scudetto è una questione milanese. Al di là dei due punti di distacco in classifica, c’è una favorita?
“Il Milan sicuramente è una squadra che sta ottenendo risultati attraverso il suo gioco, con cuore, grinta e bravura dei singoli come Leao e il portiere Maignan. Anche ieri ha dovuto superare momenti difficili, ha vinto contro una signora squadra come la Fiorentina che ancora una volta ha dimostrato grande organizzazione in fase difensiva e non solo.
Quando le cose vanno bene, prima viene la società, poi i giocatori e tutto il resto. Quando le cose vanno male c’è sempre la società al primo posto. Al Milan le cose vanno molto bene significa che la società ha operato nel migliore dei modi. Questo concetto dovrebbe servire da lezione anche per il Parma”.
E l’Inter?
“Chi è causa del suo male pianga se stesso. Due anni e mezzo senza far giocare Radu… Ma come si fa? A Genova ha fatto molto bene, ma non si tiene un ragazzo giovane sempre in panchina. L’allenamento è limitante, quello che conta sono le partite, l’agonismo. Errore di Inzaghi e della stessa dirigenza a non farlo mai giocare. Era successo anche due anni fa con Padelli, vice Handanovic. E’ un errore del progetto, poi l’Inter si è ripresa subito e non era facile contro una buona Udinese, dopo che il Milan aveva vinto con la Fiorentina. Prestazione ottima dei nerazzurri. Campionato apertissimo, nulla è deciso, il Milan fa fatica a fare gol e non ha gli attaccanti del calibro dell’Inter. Il calendario conta fino ad un certo punto anche se il Milan ha un vantaggio di due punti e lo scontro diretto a favore”.
Una domanda di stretta attualità (da Buffon a Radu): i portieri dovrebbero pensare solo a parare oppure anche a costruire il gioco dal basso, con tutte le conseguenze del caso?
“L’errore di Buffon non lo capisco: perché lo hanno fatto giocare dopo il lungo infortunio? L’errore di Buffon ci sta, ma nel tentativo di recupero si vede che l’età passa per tutti. Ci sono stati diversi errori negli ultimi giorni: Meret, ad esempio, gioca a intermittenza, e i piedi non sono il suo forte. Oggi il ruolo del portiere è molto difficile, deve correre molti rischi, un conto è passare il pallone al compagno libero laterale, un conto è trovare altre soluzioni e a ritmi di gioco diversi da quelli dell’allenamento. Non deve essere obbligatorio giocare sempre dal basso, ci vuole buonsenso. Il portiere prima non doveva pensare a giocare con i piedi ed era concentrato solo sulle parate.
Oggi gli viene chiesto di superare la prima linea di sbarramento degli avversari giocando con i piedi, è un compito difficile, ma è il calcio di oggi”.
Il Napoli ha buttato alle ortiche una grossa possibilità, quella di giocarsi fino in fondo le chances scudetto… E i 6 gol di ieri contro il Sassuolo non hanno spento le polemiche…
“Il Napoli ha chiuso la stalla quando i buoi erano già usciti. C’è grande rammarico, aveva una rosa fortissima, Spalletti quando si voltava in panchina aveva solo dei titolari. Il gioco non ha pagato: palla lunga sul centravanti, non ha avuto una fisionomia precisa, tant’è che ha sofferto le squadre chiuse, soprattutto in casa”.
La Juventus si è svegliato tardi? E’ questo l’unico rammarico della stagione?
“La Juventus batte il Venezia con 2 gol di Bonucci, nel giorno del suo compleanno. Ha ottenuto la qualificazione alla Champions, quello che sembrava molto difficile dopo un inizio di stagione difficile. Juve che vince e sa soffrire: squadra concreta. Non capisco il cambio dell’allenatore del Venezia a 4 giornate dalla fine”.
La Roma ha la testa concentrata solo sull’Europa?
“La Roma ha iniziato la partita priva di alcuni titolari perché pensa alla semifinale di Conference League. Partita ricca di occasioni. Bravo il portiere del Bologna ma i felsinei hanno colpito una anche una traversa”.
La scalata della Salernitana ha reso entusiasmante la lotta salvezza…
“Sì, la Salernitana ha reso interessante una parte del campionato, dove i giochi sembravano già decisi e invece ora tremano tutti, in primis il Cagliari che ha fatto una seconda parte di campionato disastrosa. Domenica è in programma lo scontro diretto fondamentale tra Salernitana e Cagliari.
Il Genoa col rigore fallito da Criscito sembra essere uscita fuori dai giochi, ci sono poche speranze. Cambiare tre allenatori è stato un grosso errore, Ballardini era la soluzione migliore. Anche l’Empoli non è salvo matematicamente, ma ha un bel margine rassicurante”.