La novità è emersa ieri durante la conferenza stampa in Municipio. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Kyle Krause: “Abbiamo anche l’opportunità unica di avere la disponibilità dei fondi del Pnrr per progetti di questo genere”. Cioè, per finanziare, in parte o totalmente, i lavori di ristrutturazione del nuovo stadio Tardini.

In effetti, il Piano Nazionale di ripresa e resilienza, consente di finanziare i progetti di ristrutturazione degli stadi (solo alcuni), come è successo a Firenze con l’Artemio Franchi, ritenuto edificio di valore storico-architettonico, a cui sono destinati ben 95 milioni di euro.

Seguendo l’esempio del collega e amico Rocco Commisso (patron della Viola), anche il Parma di Krause si è mosso in questa direzione, sebbene al momento non si conoscano ulteriori dettagli, tra cui l’eventuale importo che verrà finanziato, anche perché tutto la pratica stadio traslerà nelle mani della prossima amministrazione comunale.
Gli esperti nominati dal patron americano sono al lavoro per completare il progetto definitivo del nuovo Tardini, ma le cifre dei lavori si avvicinano molto a quelle dell’impianto di Firenze.
“Voglio assicurare – ha aggiunto Krause – che faremo tutto il possibile che questo progetto sarà il più sostenibile, fattibile e anche inclusivo, per la città e per i cittadini di Parma. Non vediamo l’ora di riuscire a portare avanti il progetto, il processo decisionale ci auguriamo sia il più veloce possibile”.

Il nuovo Tardini, dunque, potrebbe essere finanziato con i soldi pubblici (in parte o totalmente?), così come sperano molti club di serie B e C, sebbene i bandi per la ristrutturazione degli impianti sportivi in Italia, non dovrebbero superare lo 0,5% dell’intera quota del Pnrr.
E’ comunque un grossa novità per quanto riguarda il Tardini, il cui progetto iniziale, come dichiarato pubblicamente dal patron americano, sarebbe stato finanziato (quasi) interamente dalla famiglia Krause. Ora gli scenari sono completamente diversi.