Parli di hockey e di certo non pensi all'Italia. Che sia su ghiaccio o su pista, su prato o su strada, per citare le varianti più celebri. Figuriamoci se si parla di hockey subacqueo, del quale, pur essendo arrivato nel Belpaese nel 1997 e riconosciuto dal Coni, molti ignorano l'esistenza.
Eppure questa disciplina è in ascesa, ha una sua federzione (la Fipsas, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) e a Parma viene organizzata da alcuni anni una manifestazione che attira partecipanti da tutta europa. L’hockey subacqueo, secondo definizione, è uno sport di squadra che si pratica in apnea e necessita di buona acquaticità ed allenamento, con una dose notevole di tecnica. L’hockey si pratica in piscina con una profondità compresa tra i 1,80 e i 3 metri circa. Le porte sono larghe 3 metri, adagiate sul fondo della piscina.
Le squadre sono composte da 10 giocatori: 6 in acqua e 4 riserve, che sono posizionate in acqua ai lati del campo in una apposita zona; le sostituzioni sono volanti, quando un giocatore entra nel pozzetto del cambio il sostituto può entrare in acqua. L’obiettivo del gioco è quello di fare goal con il disco nella porta avversaria, esattamente come un qualsiasi altro sport di squadra, cercando di superare i giocatori avversari.
Nella nostra città si tiene ogni anno la Parmacup che ha compiuto con l’edizione 2011, svoltasi il 10 settembre, quattro anni. Anche questa volta nei bellissimi impianti della piscina di Moletolo, nell’ambito di Parma Città Europea dello Sport 2011, sotto un sole decisamente agostano.