Neanche il tempo di gioire per il quinto titolo italiano che i Panthers devono piangere la scomparsa di uno dei protagonisti dei primi 4 titoli, Massimo “Gedeone” Guidarini. In maglia Panthers con il suo numero 66 (nella foto durante i festeggiamenti per il primo Titolo italiano) è stato una colonna della squadra per più di 20 anni.
Sportparma partecipa al dolore dei familiari, degli amici e di tutta la famiglia Panthers.
Di seguito uno stralcio di un articolo di SportWeek, il settimanale della Gazzetta dello Sport che il 18 dicembre 2010, dopo il primo titolo, dedicò un servizio a Guidarini a firma di Mario Salvini.
…Nato a Milano nel 1966, trasferito a 2 anni a Sestola, Appennino Modenese. Per forza di cose scia. A 14 anni promette bene. Per ogni selezione zonale o nazionale partono sempre in due: lui e Alberto Tomba. Per anni sono compagni di stanza. Intanto in estate Massimo prova il football, ai Falchi Modena. Nel 1982 si trasferisce a Parma e ai Panthers. Prima della patente è già più di 120 chili. Resterà sempre un Panther, idealmente anche quando la squadra fallirà e lui passerà a Bologna. Anche quando per 11 anni vivrà per lavoro in Russia: troverà il modo di rientrare per quasi tutte le partite. Nel 2006, l’esperienza russa finisce: deve traslocare e unisce utile a dilettevole. Per 5 volte, in concomitanza di altrettante partite, fa San Pietroburgo-Parma in auto.
… La sua giornata tipo: sveglia alle 5. Dalle 6.30 alle 14.30 responsabile in una ditta che produce filtri. Alle 14.45, cascasse il mondo, palestra. Alle 16.30 a prendere le figlie a scuola. Poi dipende: martedì, giovedì e venerdì allenamento. Venerdì e sabato tutta la notte in discoteca, a fare il buttafuori. La domenica pomeriggio, se il Parma è in casa, giacca e cravatta da steward al Tardini. Praticamente instancabile.