Nuovo appuntamento con “il Gede risponde”, la storica rubrica di inizio settimana di Sportparma.com, per commentare l’ultima partita del Parma a Piacenza e la penultima giornata del campionato di serie A che ha emesso quasi tutti i verdetti.
Come giudica il pareggio del Parma a Piacenza?
“E’ ancora tutto aperto. Ieri sera le due squadre non hanno rischiato molto, ma è chiaro che il risultato è positivo per il Parma. Ma è anche un risultato pericoloso perché mercoledì il Parma non deve giocare per il pareggio, sarebbe un grosso rischio. Può capitare di tutto, bisogna giocare con la mente sgombra. Sarà una partita difficile. Sarebbe un errore pensare che si debba giocare per il pari.
E’ anche vero che in questa stagione il Parma ha sempre risentito del peso del Tardini. La forza dei tifosi, invece, deve essere trascinante. Il Piacenza ha dimostrato di essere una squadra attrezzata, verrà a Parma per giocarsela, è scontato”.
Resta il problema del gol: uno solo nelle ultime sei partite. Quanto può condizionare a livello psicologico?
Il fatto di non fare gol è un fatto reale e numerico, prima di questo periodo la squadra ha sempre segnato. Inutile farsi prendere dalla paura, ripeto, mercoledì il Parma deve impostare la partita per vincere, onde evitare di tenere aperta una partita che può riservare sorprese in qualsiasi momento”.
Le fa effetto sapere che dal prossimo anno i cinesi entreranno nell’azionariato del club?
“Sicuramente il Parma potrà contare su altro denaro fresco, per continuare la scalata verso la serie A. La speranza è che il Parma resti in mano a imprenditori locali. Dopo l’esperienza Ghirardi, il Parma era tornato ad essere una realtà del territorio, in mano a gente appassionata e stimata. Fa dispiacere. E’ un fulmine a ciel sereno. Quando ho letto la notizia non volevo crederci. Così si perde il senso dell’appartenenza”.
Intanto la Juventus conquista il sesto scudetto consecutivo. Come si può fermare questo strapotere?
“Partiamo col dire che lo scudetto è andato alla squadra che lo ha meritato sin dall’inizio. A mio avviso Allegri ha fatto molto meglio di Conte, il quale è stato bravo ma ha vinto senza le coppe; Allegri è arrivato e la gente lo contestava, ma ha continuato a vincere. Tra l’altro ha raggiunto due finali di Champions e una volta ai quarti.
La Roma ha avuto una piccola crisi durante la stagione ma è sempre stata seconda; non so come finirà la lotta al secondo posto, poteva arrivare secondo anche il Napoli, ma la Roma non ha demeritato. Di sicuro il Napoli ha fatto vedere il calcio più spettacolare.
Credo che la Juventus sia proiettata a rinforzarsi ancora, ad allargare la rosa e dare il meglio, soprattutto dopo i proventi di quest’anno. Devono succedere delle cose imprevedibili, ma Roma a Napoli cercheranno di colmare il gap, anche se è necessario avere una forza economica superiore a quella dei bianconeri. E’ molto difficile, anche se molti tifosi lo sperano”.
Il Milan ha ottenuto il massimo che si poteva ottenere in questa stagione?
“Il Milan ha sfruttato la voglia e la bravura di Montella di fare squadra, però ha una rosa inferiore alle altre big. La nuova società dovrà rimboccarsi le maniche. La delusione è l’Inter, soprattutto negli ultimi mesi. Gli ultimi risultati hanno detto che la squadra va rifondata”.
Resta ancora un verdetto, la terza retrocessa in serie B. Come andrà a finire?
“Speriamo che l’ultima giornata sia una giornata di calcio vero e non influiscano paracaduti e robe varie. Il Crotone nel girone di ritorno ha viaggiato ad una grande media, ma non so se può bastare per salvarsi. Per evitare che si ripetano situazioni simili, cioè con Palermo e Pescara retrocesse già alla fine del girone di andata, bisognerà ridurre il numero delle squadre in serie A e rivedere la distribuzione dei proventi, così anche i piccoli club possono avere qualche possibilità”.