Il calcio è un fenomeno strano, basta una vittoria per dimenticare tutto e congelare nel freezer i problemi. Ma la realtà torna sempre a galla e quella del Parma brucia come una torcia. Ad oggi, infatti, a parte il “genuino” ottimismo di molti tifosi, non c’è certezza sul prosieguo della stagione fino a fine maggio. La proroga di 15 giorni concessa dal giudice Rogato è un segnale bivalente, sospeso a metà tra preoccupazione e positività. In realtà ad oggi la situazione è molto chiara: l’esercizio provvisorio è garantito fino a fine mese, ma per arrivare a maggio bisognerà ridurre sensibilmente il debito sportivo, tant’è che ieri Albertini e Anedda si sono recati a Roma dove hanno incontrato il presidente della Figc Carlo Tavecchio, al quale hanno esposto tutti i problemi, tra questi i rischi reali di non poter finire la stagione. Preoccupazioni e riflessioni che hanno appesantito il cervello del numero uno della Federcalcio, tant’è che dall’ottimismo delle scorse settimane si è passati ad una situazione di maggiore cautela.
“Entro il 30 aprile, infatti, i curatori dovranno riferire anche sulla possibilità di un abbattimento del debito sportivo pregresso a un livello compatibile con una ragionevole possibilità di vendita dell’azienda sportiva, in assenza del quale l’esercizio provvisorio non potrà proseguire” recita un breve comunicato del Parma. Ottimismo, certo, ma tra le ipotesi c’è anche la possibilità che la stagione del Parma finisca in anticipo.
Intanto sul fronte societario continua a regnare il silenzio. La cordata locale e il fondo canadese sono in stand by in attesa di capire quale sarà il prezzo della base d’asta. Ma è chiaro che le cifre che circolano (20-25 milioni è il valore del club, a questa somma bisogna poi aggiungere il debito sportivo che oggi si aggira intorno ai 70 milioni) spaventano tutti e raffreddano l’entusiasmo di possibili acquirenti. Insomma, dietro una vittoria (o una sconfitta) si nasconde sempre l’incubo che la stagione del Parma possa finire con un mese d’anticipo.
In questo momento, salvo clamorosi e improbabili colpi di scena, la serie D o la Lega Pro (per gentile concessione) sono le uniche certezze sul futuro del Parma.