Con una nota stringata la Federugby ha fatto sapere attraverso i propri mezzi che il dado è (quasi) tratto: “La Federazione Italiana Rugby – si legge nel testo diffuso in giornata – informa che oggi 15 gennaio alle ore 12, secondo quanto disposto dal Consiglio Federale del 17 dicembre 2024, sono scaduti i termini per la presentazione di manifestazioni d’interesse per l’acquisizione da parte di terzi dell’intero capitale sociale di Zebre Rugby S.r.l. Alla scadenza dei termini risulta pervenuta una proposta, che sarà oggetto di accurata analisi da parte dell’organo di governo del rugby italiano in vista del Consiglio Federale del 7 febbraio 2025 presso la sede di Roma”.
L’unica offerta, come previsto nelle anticipazioni delle ultime ore dopo settimane di speculazioni su un trasferimento della franchigia, è quella della cordata guidata da Amoretti, azienda parmigiana specializzata nel settore alimentare e già sponsor di maglia delle Zebre. Restano quindi senza seguito le ipotesi di coinvolgimento di altre società, tra cui Petrarca Padova e Valorugby, con la prima ipotesi che avrebbe decentrato l’intero movimento rugbystico di vertice nel solo Veneto.
Proprio Egidio Amoretti, amministratore delegato di Corte Parma di cui il marchio Amoretti fa parte, ha rilasciato ieri alla rivista specializzata All Rugby (qui l’articolo completo) una dichiarazione esplicita di vicinanza alla società e sicuramente propositiva: “…Noi ci siamo e siamo pronti a dare una mano. Per la quale chiediamo: un progetto serio e a medio termine, i sei anni vanno bene. Un piano di utilizzo adeguato della Cittadella del Rugby che oggi è ampiamente sottoutilizzata e potrebbe diventare fonte di entrate, invece che un costo…”.
Confermato, dunque, il futuro delle Zebre a Parma. Nella cordata è data per certa la presenza del CUS Parma. A delineare le prossime tappe è stato il Presidente della FIR Duodo, il quale nelle precedenti comunicazioni relative al futuro della franchigia parmigiana ha ribadito la volontà, condivisa dall’attuale governance, di ridurre il budget complessivo di circa il 30%, portandolo da 7 a 4,8 milioni di euro. L’obiettivo dichiarato della federazione è trasformare la franchigia in una vera e propria squadra di sviluppo, sul modello di quanto avviene con il Connacht in Irlanda, puntando cioè alla crescita e alla valorizzazione dei giovani talenti piuttosto che all’ingaggio di atleti di alto profilo. Sarà ora da valutare come questa riorganizzazione si rifletterà sulla struttura tecnica e sul rendimento sportivo delle Zebre, impegnate nella United Rugby Championship (URC).
Si attendono, nei prossimi giorni, maggiori dettagli sull’offerta (si parla di un’offerta inferiore a quanto chiesto dalla federazione e un impegno di diverse istituzioni a livello cittadino e regionale) e quasi certamente nel prossimo consiglio federale la decisione definitiva da parte degli organi di governo del rugby nazionale.