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Pierre Bruno, il metaman delle Zebre vuole continuare a stupire

Pierre Bruno, il metaman delle Zebre vuole continuare a stupire

Con sei mete segnate sin qui nella stagione 2020/21, Pierre Bruno è ad oggi il metaman della stagione delle Zebre Rugby.

Non è l’unico record dell’ala genovese: il prodotto del Cus Genova è anche l’atleta maggiormente impiegato quest’anno da coach Bradley con più di 1.000 minuti giocati al netto delle sue 14 presenze stagionali tra Guinness PRO14 e Challenge Cup.

Dopo aver debuttato nel 2014 nel massimo campionato italiano con la maglia del Mogliano ed essersi laureato due volte campione d’Italia col Rugby Calvisano nel 2017 e nel 2019, l’ex Azzurrino ha confermato il suo valore alle Zebre Rugby, dando continuità al suo positivo percorso di crescita fino a ricevere lo scorso gennaio la sua prima convocazione ad un raduno della Nazionale maggiore senza però debuttare con l’Italia nel Sei Nazioni 2021.

Uno splendido momento forma per il “player of the match” della sfida degli ottavi di finale di coppa con Bath che, in vista delle convocazioni per i test match estivi degli Azzurri, vorrà continuare a stupire nella nuova competizione internazionale Guinness PRO14 Rainbow Cup, al via venerdì 23 aprile con la trasferta dei multicolor a Edimburgo.

Clicca e guarda la videointervista esclusiva a Pierre Bruno

Come giudichi a freddo la prova con Bath che ti ha visto ricevere la nomina di “player of the match”? “Il mio giudizio sulla prova con Bath è per certi aspetti positivo, perché comunque siamo riusciti a contendere il match con una squadra di altissimo livello. Certo rimane il rammarico di non aver sfruttato alcune opportunità che ci avrebbero permesso di portare a casa la partita. Ricevere il premio di “player of the match” è un bello stimolo personale per continuare a lavorare e sodo e credere nel lavoro che stiamo facendo alle Zebre.  E’ stata una sfida combattuta, ci abbiamo creduto fino all’ultimo quindi il rammarico c’è. Poi ovviamente siamo anche gratificati di aver dimostrato di poter stare ad un livello importante se la squadra gira bene in campo. E’ un ottimo punto di partenza in vista della Rainbow Cup”.

Su cosa state lavorando in queste settimane di sosta in vista della trasferta di Edimburgo di venerdì 23 aprile? “In queste due settimane abbiamo lavorato sulla difesa, soprattutto su quella sui lanci di gioco, e sui punti di incontro, un aspetto che stiamo cercando di trasformare nel nostro punto di forza”.

Su quale aspetto del tuo gioco pensi di essere maggiormente cresciuto nelle ultime due stagioni? “Sento di potermi esprimere al meglio grazie alla fiducia dei compagni di squadra e di tutto lo staff. Non ho paura nel provare la giocata, la tento senza stare a pensare troppo alle conseguenze. Sono tranquillo e sto cavalcando quest’onda di positività. La fiducia che si è sviluppata in spogliatoio è molto importante, ci aiuta tutti a performare al meglio.”

Dove pensi di dover migliorare invece? “Sto lavorando molto sulla lettura difensiva dove a volte pecco ancora. E’ un aspetto molto importante che sto cercando di migliorare”.

Lo scorso gennaio sei stato per la prima convocato al raduno della nazionale maggiore, senza però debuttare con l’Italia nel Sei Nazioni 2021. L’Azzurro è un tuo obiettivo? “Penso sia l’obiettivo di chiunque giochi a questo livello. Per ora cerco di concentrarmi al massimo per rendere bene con le Zebre. La convocazione in Nazionale è una conseguenza: se gioco bene al club avrò anche l’occasione di dimostrare con l’Italia”.

(nella foto Pierre Bruno in meta contro Bath al Lanfranchi – Amarcord Fotovideo)

 

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