A Parma, Andrea De Rossi e Gianluca Guidi si sono ricongiunti. Alle Zebre hanno due mansioni diverse: il primo è direttore sportivo, l’altro il capo allenatore. Pure quando giocavano nel Livorno, per quasi un decennio, avevano due mansioni diverse: il primo era il cosiddetto “ball carrier”, in qualità di flanker/terza centro, l’altro, mediano di mischia, era la prima mossa dell’attacco. «Fa bello e strano essersi ritrovati qui» commenta Guidi «ma anche essersi incontrati lui col Rovigo, io con Calvisano. Eravamo, siamo, molto amici, si frequentava la stessa compagnia. Lui mi conosce: quando sono arrabbiato mi lascia stare, sa che sono un po’ troppo istintivo; si lavora bene insieme, c’è una stima reciproca». «Sì sì è una bella cosa essersi ritrovati qui a Parma» gli fa eco De Rossi. Forse non tutti sanno che insieme a loro, nel Livorno, per un paio di stagioni ha giocato un terza linea di nome Michael Cheika, un lusso per la serie A2. Sì, proprio lui, l’attuale allenatore dei Wallabies, 25enne quando arrivò in Italia, reduce dall’esperienza francese con Castres e Stade Français, che poi allenerà. Vuoi che i suoi due ex compagni non tifassero per l’Australia nella finale di Coppa del Mondo? «Certamente» conferma Guidi «ci sarebbe piaciuto, anche perché così avremmo detto al nostro vecchio allenatore, Guglielmo Prima, che per forza vinceva, con lui, Knox, Andrea e io» sorride l’head coach bianconero. Con Cheika, De Rossi aveva un rapporto particolare: «Lui abitava da me; recentemente ha dichiarato che si sente un po’ come il terzo figlio della famiglia De Rossi. Aveva entrambe le clavicole rotte per cui aveva un soprosso e quando placcava lo sentivi ancora di più».
Correva la stagione 1993-94, erano tempi di “purgatorio” per Rugby Parma e Livorno. De Rossi e Guidi calcarono, e insieme a loro Cheika, l’erba del Lanfranchi, quella che all’epoca era situata in Viale Piacenza, e vinsero contro i gialloblù (15-9) con De Rossi che segnò una meta. Una delle tante poiché l’ex terza linea azzurro rivela che Guidi gli passava sempre la palla «perché facevo sempre meta …»; Guidi conferma e aggiunge che in quelle due stagioni «Knox passava la palla a Cheika e quando l’avevo io la voleva lui; io, invece, la passavo ad Andrea: un’amichevole Italia-Australia».
Niente più squadre parmigiane da battere, ora: sono loro la squadra parmigiana per eccellenza ma “adottata”, per questo fa un po’ fatica a fare breccia nei cuori ducali. Successe pure ai Newport Gwent Dragons, per dire … : «Però devo dire che mi è piaciuto l’atteggiamento del pubblico di Parma» osserva Guidi «Indipendentemente dalle vittorie, che possono venire o meno, anche nel dopo partita riconoscono che i ragazzi si battono fino in fondo. Io mi auguro che tutto questo possa portare qualcuno in più allo stadio perché Parma ha una grande tradizione sportiva e rugbystica». «E’ difficile sviluppare il perché» conclude De Rossi «Quando c’è qualcosa di nuovo come una franchigia manca un po’ d’identità ma questo ovunque, per cui ci vuole un po’ di tempo, anche di risultati volendo. Io credo che il netto cambiamento che c’è stato quest’anno, sotto diversi punti di vista, riuscirà a portare allo stadio anche altra gente al di fuori del solito zoccolo duro».