Andrea Benatti, terza linea degli Aironi, 5 caps e una meta (al Sudafrica) con la Nazionale italiana, ha annunciato oggi il suo ritiro. Una decisione forzata, dovuta ai continui problemi ad un occhio che il trentunenne nato e cresciuto a Viadana ha patito negli ultimi mesi.
“E’ iniziato tutto con una normale visita di controllo per la miopia – racconta -. Da questa visita è stata riscontrata una schisi (una separazione dello strato retinico, ndr) che è poi degenerata in un distacco parziale della retina. Ieri doveva arrivare l’ok per ricominciare a giocare, invece è arrivata una nuova mazzata. Purtroppo il problema continua a non risolversi per cui ho deciso di dire basta, perché è inutile continuare senza avere la certezza di poter tornare al 100%, soprattutto trattandosi di un organo delicato come un occhio”.
“Dispiace lasciare così perché volevo essere io a decidere quando smettere, e non che fosse un infortunio a costringermi a lasciare”.
La storia rugbistica di Andrea Benatti è iniziata “solo” nel 1995, ma ben presto la terza linea di Viadana ha iniziato a raccogliere soddisfazioni: “Ho sempre avuto voglia di giocare a rugby fin da bambino, ma solo a 16 anni ho potuto iniziare a mettere le lenti a contatto e quindi a giocare a rugby. Qualche soddisfazione però me la sono tolta e i momenti da ricordare sono stati tanti: l’esordio in A2 con la maglia del Viadana contro il Rieti a 17 anni, la vittoria dello scudetto nel 2002, l’esordio in Nazionale (nella vittoria 66-10 contro le Fiji a Treviso nel 2001, ndr) e la meta al Sudafrica (nella sconfitta 26-54 a Genova sempre nel 2001, ndr)”.
Con la Nazionale azzurra Benatti ha preso parte anche alla Coppa del Mondo del 2003 in Australia conquistando un cap nella gara inaugurale contro la Nuova Zelanda. Con la maglia degli Aironi nella passata stagione ha invece totalizzato 9 presenze (6 in Celtic League e 3 in Heineken Cup).
“Le persone da ringraziare per questi sedici anni sono tantissime e rischierei di dimenticarne qualcuna. Adesso ho deciso di staccare con il rugby, ma sarò comunque sempre allo stadio a sostenere gli Aironi. Il consiglio che posso dare ai compagni è quello di restare uniti nei momenti di difficoltà che anche in questa stagione arriveranno, di non prestare attenzione alle voci che arriveranno dall’esterno ma di pensare solo alla squadra”.
Anche il presidente degli Aironi Silvano Melegari si dice “profondamente dispiaciuto per questa scelta che lo stesso Andrea ha dovuto subire. Al di là dell’essere un giocatore di talento si è sempre dimostrato una persona disponibile e di sicura affidabilità. Caratteristiche che ha sempre dimostrato in campo con la maglia del Viadana, società con cui è cresciuto, e degli Aironi. Dispiace sia costretto a lasciare proprio ora con la squadra impegnata costantemente sul palcoscenico internazionale”.
Il Director of Rugby Franco Tonni invece commenta: “Dispiace che un atleta del suo calibro, con tutto quello che ha fatto per il Rugby Viadana e per gli Aironi, debba lasciare a causa di un infortunio subdolo. Lo ricordo personalmente esordire nella prima squadra del Viadana in A2 e così come è stato un giocatore di successo nei tanti anni trascorsi in campo, sicuramente sarà una persona di successo nella vita”.