Da questo pomeriggio anche il veloce e potente trequarti-ala neozelandese Troy Woodman, ex All Blacks Under 19, già Â a Noceto nel campionato 2008/2009, è a disposizione del coach dei Crociati Filippo Frati.
Intanto prosegue la preparazione dei Crociati Rugby in vista della prima uscita ufficiale fissata per il 21 agosto prossimo con il triangolare che li vedrà impegnati contro gli Aironi (quest’anno in Celtic league) e il Granducato Rugby. Doppia sessione di allenamento quotidiana, mattina e pomeriggio, di allenamento ad eccezione del mercoledì.
Per il terzo giorno della settimana, infatti, Filippo Frati – il coach dei Crociati – ha in serbo per i suoi ragazzi un allenamento alquanto insolito. “Che cosa c’è di meglio di una corsa in salita all’alba e di una colazione tutti insieme, per fare squadra?” deve aver pensato il coach che va sempre ripetendo ai suoi Crociati “Meglio sei come uomo, meglio sei come giocatore”.
E allora, sulla scorta di quanto già sperimentato la scorsa stagione, arriva questo strano modo di fare team building: e il Fontanone di Costamezzana (tratto di strada “tristemente” noto a cicloturisti e podisti della domenica per le forti pendenze) diventa lo scenario ideale per una sveglia all’alba e per un po’ di scatti in salita. Una tecnica di allenamento che si basa sulle più recenti teorie di gestione del gruppo, con un pizzico di nostalgia e strizzando l’occhio ad un Rocky che si allena in una Philadelphia assonnata e deserta.
Ma non finisce qui. Al termine l’appuntamento per tutti è alla Club House, dove una delle quattro “famiglie” in cui sono stati suddivisi i 36 Crociati (4 come i semi delle carte da Briscola, Denari, Spade, Bastoni e Coppe) ha preparato la colazione per tutti. Lo scorso anno si è partiti da una semplice “brioches e cappuccino” per finire con un crescendo di “barbecue e musica lounge”.
Un modo sicuramente nuovo di cementare l’amicizia fra gli atleti e i reparti della squadra, in uno sport che vive di affiatamento e di fiducia cieca nei compagni. Uno sport che non conosce prime donne o talenti capaci di risolvere da soli una partita, perché come ripetono sempre i “vecchi” della palla ovale, “I punti li segnano i tre quarti ma le partite le vincono gli avanti”.