I gialloblù ricevono un Rovigo in crisi generale ma pur sempre ostico. Scontro salvezza per il PlusValore impegnato a L'Aquila.
Il Super10 si appresta ad andare in letargo per lasciare spazio alle Coppe, europee prima ed italiana poi a fare da tappabuchi durante il 6 Nazioni, e tornare a fine Marzo. Prima di addormentarsi lascia in memoria una seconda giornata di ritorno, eccezionalmente di domenica, che vede, per le parmigiane, due scontri importanti in chiave playoff e salvezza.
Qui Rugby Parma
La disfida di Moletolo contro Rovigo, per la Rugby Parma non è come una finale ma poco ci manca. Con la classifica che si è compattata (cinque squadre, per due posti, in tre punti) e con Rovigo “incarognito” per la sconfitta casalinga patita mercoledì col Venezia, i gialloblù non possono fallire. Distanzierebbero i rodigini e nel contempo spererebbero che Treviso si rifaccia a spese del Petrarca, senza dimenticare la sfida diretta tra Roma e Prato. Dovendo, come detto, fare i conti con una classifica complicata non si possono escludere arrivi a pari punti al quarto posto e la Rugby Parma non ha proprio un bel ricordo al proposito: brucia ancora l’esclusione dalle semifinali proprio a favore del Rovigo (52 punti entrambi) nella scorsa stagione. Quella rossoblù è squadra scorbutica: discreta difesa (solo 16 mete subite), grande animosità nei punti d’incontro ma difficoltà ad andare in meta (solo 14 fatte, peggio solo del Gran). Per poter avere ragione del XV di Casellato, i gialloblù dovranno puntare soprattutto su una cosa: migliorare, sottolineato due volte, il possesso, la gestualità. Veramente troppi i palloni che cadono quest’anno in attacco. E poi serenità, lasciando da parte le pressioni eccessive nonostante l’importanza della posta in palio. Parma deve fare a meno di Rubini, la risonanza magnetica dirà quanto lunga sarà la sua assenza, e di Minto. Rovigo, che deve fronteggiare grossi problemi interni finanziari e non, lascia a casa Basson, non convocato per motivi disciplinari (assenza ingiustificata alla rifinitura).
XV R.Parma. Thrower; Quartaroli, Emerick, G.Pavan, R.Pavan; Irving, Ireland; Vosawai, Favaro, Soffredini; Lewaravu, Mandelli; Nebbett, Giazzon, De Marchi. XV Rovigo. Calanchini; Pratichetti, Pizarro, Bustos, Bacchetti; Bocchino, Travagli; Abadje, Immelman, Anouer; Tumiati, Reato; Boccalon, Mahoney, An.De Marchi.
Qui Gran
Anche in coda la situazione si sta evolvendo verso il guazzabuglio (da notare lo stacco di ben dieci punti tra la settima e l’ottava). Oltre a Gran e Venezia vi è rientrata prepotentemente anche L’Aquila che con 14 punti si ritrova solamente a tre dal Gran, ultimo ad 11. La sfida del Fattori, quindi, è di quelle da far tremare i polsi. Al via del campionato in molti pronosticavano un campionato più tranquillo da parte dei neroverdi che hanno anche avuto un momento difficile con la malattia di Mascioletti ma che non hanno mai dato l’impressione di poter elevare il loro standard. Entrambe le squadre devono recuperare una partita ma L’Aquila avrà un compito ben più arduo dei ducali. Punti, punti, punti: questo l’imperativo per i blu celesti. Uno solo sarebbe un po’ poco e la sosta porterebbe con sé un peso assai grave: alla ripresa vi è un Gran-Venezia che sa quasi di spareggio. C’è un Fraser dal quale guardarsi, ma soprattutto c’è una difesa da organizzare per bene perché il Gran subisce troppe mete (30). Venezia ha vinto a Rovigo, a maggior ragione il Gran può vincere a L’Aquila. Occorre avere la squadra migliore possibile e a parte Tebaldi, preservato per la nazionale, sono quasi tutti disponibili.
XV Gran. Castagnoli; Onori, Heymans, Gerber, Venditti; De Marigny, Tebaldi; Dunbar, Cattina, Barbieri; Contini, Vella; Evans, Manici, Artal.
XV L’Aquila. Nitoglia; Rebecchini, Rosa, Myring, Pallotta; Fraser, Roccuzzo; Castany, Zaffiri, Leonardi; Purdy, Llanos; Bustos, Gatti, Cerqua.