Il 25enne ex mediano di mischia di Amatori, GRAN, Granducato e Rugby Reggio era stato colpito da emorragia cerebrale martedì scorso in Florida.

Aveva lasciato il rugby italiano a settembre per frequentare un master in Ingegneria all’University of Florida, stabilendosi a Gainesville. Era partito con la sua solita carica, lui che in campo era uno grintoso ma anche spiritoso, come fuori dal campo. Un attimo e la vita di Alberto Cigarini si è interrotta per sempre là dove era andato per crescere ancora. Eravamo tutti in attesa di notizie, positive seppur lo si sapeva difficile. E a metà mattina arriva una telefonata che taglia le gambe. E nel frattempo la notizia si diffonde. La triste e maledetta coincidenza sta in quel nome, Gainesville. Il coma conseguente alla emorragia cerebrale dovuta all’occlusione di un arteria mentre stava facendo allenamento con la locale squadra di rugby, perché l’ovale non lo si molla mai, è diventato irreversibile fino alla morte cerebrale avvenuta nella notte italiana. Da Parma, uno dei suoi grandi amici, il medico ed ex pilone Beppe Orlandini, ha seguito l’evolversi della situazione quasi ora per ora. Alberto aveva compiuto 25 anni nel gennaio scorso. Rugbysticamente era nato e cresciuto nell’Amatori per poi entrare a far parte, giovanissimo, del GRAN in Super10; ha poi militato nel Granducato e nel Reggio. Alla famiglia, che lo aveva raggiunto da Parigi, va il nostro abbraccio.