Non è una questione di numeri e risultati, ma di atteggiamento. Di errori che si ripetono. Dopo il 2-0 all’Olimpico contro la Lazio, frutto di una prestazione da censura, soprattutto nel secondo tempo, complice anche il superiore tasso tecnico dell’avversario, il Parma ci è ricascato ieri contro la Spal. Prestazione insipida, condita da numeri imbarazzanti, ma con l’aggravante di affrontare una squadra che sulla carta era ed è alla portata dei crociati: 2 tiri nello specchio della porta contro i 7 dei ferraresi, con Sepe tre volte decisivo. E’ mancata la rabbia e la fame di fare risultato, ingredienti che invece la Spal ha sfoggiato per oltre 90 minuti. Numeri “migliori” rispetto al disastro con la Lazio, con un solo tiro in porta contro i 22 della squadra di Inzaghi.
Niente drammi, per carità, ma queste due sconfitte devono far riflettere e devono dare una scossa, soprattutto lontano dal Tardini, il piatto forte della scorsa stagione.
Ora il campionato si ferma per gli impegni delle nazionali, riprende domenica 20 ottobre con Parma-Genoa; poi la trasferta in casa dell’Inter e la gara al Tardini contro l’Hellas Verona che chiude il mese. Un mese tutto da scrivere.