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Parma Calcio

Le “magate” di Bonny e Pellegrino mascherano i problemi di un attacco abulico

Monza Parma 1 1 29a giornata Serie A 2024 2025 undici di partenza gialloblu
©Foto: Lorenzo Cattani

Gioie e dolori dell’ultimo pareggio esterno del Parma: contro il Monza, il capolavoro di Bonny ha riportato il francese a un gol su azione che gli mancava da 16 partite (dalla 12ª), visto che col Bologna il francese segnò su rigore. È rimasto a secco, invece, per il 15° incontro consecutivo, Dennis Man, a sentenza di una stagione flop che nemmeno il cambio di allenatore ha saputo svoltare.

Ampliando l’analisi all’intero reparto offensivo, la situazione ci dice che, nelle ultime 15 partite (dopo la vittoria contro la Lazio, guarda caso nell’ultima rete di Man in campionato) degli ultimi 15 gol gialloblu (uno ogni 90′) solo 5 provengono dagli attaccanti: 2 a testa per Bonny e Pellegrino, 1 per Cancellieri; il migliore è stato Sohm (3); Almqvist, Djuric, Ondrejka, Man, Mihaila e, volendo, Mohamed Haj e Camara sono ancora tutti fermi a zero.

Fra questi 5 gol, 4 sono arrivati con Chivu in panchina, nelle ultime 4 gare: forse segno di un rinvigorimento degli avanti. Tuttavia, analizzando la qualità delle occasioni da cui sono arrivati i gol del francese e dell’argentino, affidandoci ai cosiddetti “gol attesi” (xG: valore che determina in maniera statistica e quantitativa la possibilità di realizzare una rete in date condizioni), si nota che 3 reti su 4 sono arrivate da grandi giocate. Statisticamente, il rigore è una delle situazioni dalla più alta probabilità realizzativa (0,79 xG: significa che, su 100 rigori, statisticamente 79 vengono realizzati), e in questo senso va rubricato il penalty di Bonny col Bologna.

Contro il Torino, Pellegrino segna 2 gol da occasioni che, nel complesso, valgono 0.45 gol attesi (0.28+0.17); ancora più fuori scala il pari di “Angelo” a Monza: 0.07 il valore di gol atteso (ossia il 7% di probabilità), tanto che né Opta, né la Lega Serie A l’hanno annoverato tra le “grandi occasioni”.

Questi dati, che potrebbero sembrare di per sé aridi numeri, confermano la sensazione che gli ultimi gol del Parma (quindi, gli ultimi punti) siano arrivati da gesti estemporanei, da “magate” illusorie, con il rischio che i conigli da estrarre dal cilindro possano presto o poi finire.

Contro il Monza ultimissimo, in una partita cruciale per la salvezza (oltretutto alla luce di un calendario in cui gli scontri diretti latitano), il giocatore più pericoloso e quello ad assumersi maggiore responsabilità è stato Valeri (miglior gialloblù per indice di rischio dei passaggi e per disponibilità alla ricezione; secondo per indice di verticalità alle spalle di Pellegrino): il pericolo è che sia troppo poco.

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