Quattordici partite al termine della Serie A 2020/2021, ancora 42 punti a disposizione. Un bottino che di per sé racchiuderebbe un’abbondante salvezza per chiunque fosse in grado di fare l’en plein in questo rush finale. Difficile però realizzare un’impresa simile.
Così come sarà difficile per il Parma riuscire a mantenere la categoria: non sono tanto gli impegni futuri di calendario a spegnere l’ottimismo, quanto lo scarso rendimento della squadra crociata, che da 15 turni non sa più vincere, che da 8 è stabilmente al penultimo posto, che è a -5 dal Torino quartultimo (e, addirittura, a -10 dal terzetto Spezia-Fiorentina-Benevento), che ha il peggior attacco della Serie A (19 gol fatti) e la seconda peggior difesa (47 subiti), che ha il minor numero di vittorie raccolte fino a questo momento (2). Sono solo alcuni dei numeri da incubo della stagione del Parma. Solamente un miracolo potrebbe evitare una retrocessione che sembra già segnata ai primi di marzo.
Però, qualche volta, il mondo del calcio ci ha abituati a rimonte da favola con un lieto fine che ha fatto storia. Senza spostamenti in termini di chilometri, ma solo in termini di tempo, basterebbe ricordarsi cosa successe qui, nel Ducato, nelle stagioni 2004/2005 e 2006/2007.
Nel primo esempio, alla vigilia della venticinquesima giornata il Parma si ritrovava diciottesimo a quota 23 punti (8 in più rispetto agli attuali): da lì in poi, il gruppo di mister Pietro Gedeone Carmignani iniziò una marcia impressionante, conquistando 19 punti nelle ultime 14 di campionato, fino al doppio spareggio (trionfale) con il Bologna. Nel secondo precedente, fu Claudio Ranieri l’autore di una cavalcata inimmaginabile, grazie a uno score di 24 punti nei 14 turni conclusivi: i 18 punti in classifica al termine del 24° turno si trasformarono nei 42 dell’ultima partita stagionale. E via con i festeggiamenti per l’ennesima salvezza memorabile.
Lontano da Parma, a circa 850 km di distanza in linea d’aria, si è scritta la storia di un’altra remuntada da urlo: protagonista mister Davide Nicola (ora sulla panca del Torino), che nel 2016/2017 riuscì a salvare un Crotone praticamente spacciato fino al trentesimo turno. I pitagorici, a questo preciso punto del campionato, avevano 13 punti in graduatoria (-2 rispetto al Parma di oggi), a cui si aggiunse un solo pareggio nelle successive cinque; ma fu solamente nelle ultime nove di campionato che giornate diedero una clamorosa accelerata, conquistando ben 20 punti. Bottino sufficiente per superare l’Empoli, che “decise” di non fare più punti e, in pratica, di auto-condannarsi alla B.
Corsi e ricorsi storici, a cui il Parma di oggi deve guardare con ammirazione e aspirazione. Ci vorrà anche un po’ di fortuna e sperare che le avversarie crollino come successe al sopracitato Empoli versione 2016/2017. Ma, prima di tutto, bisognerà tornare a vincere per provare a credere, ancora, nelle residue possibilità di restare in Serie A.
E siccome sognare non costa nulla, all’interno della redazione di SportParma, durante la ventiseiesima puntata di ParmaTalk (clicca qui), si è studiata una previsione (molto ottimistica) sul ritmo spedito che dovrà sostenere il team di mister D’Aversa nelle restanti 14 di campionato. Da stasera si aprirà il venticinquesimo turno, che sarà proprio il Parma a chiudere nel posticipo infrasettimanale di giovedì contro la capolista inter. Sarà necessario aggiungere altri 26 punti (forse – chissà – anche meno), ma servirà andarseli a prendere quasi su ogni campo e quasi contro ogni avversario. E sperare che qualche antagonista faccia peggio.