Se è vero che i panni sporchi si lavano in famiglia, in casa Parma è bastato il rientro in campo di Elias Cobbaut per tornare ad avere le “lenzuola pulite”.

Non è forse un semplice caso che i clean sheet della porta protetta da Buffon e Chichizola siano aumentati da quando il difensore belga ha iniziato a giocare dopo il lungo stop per infortunio.
I Crociati, infatti, nelle prime 27 partite di campionato avevano subito almeno una rete in 19 circostanze. Ma, dopo più reti incassate (31) che partite giocate (27), qualcosa è cambiato e il trend preoccupante s’è invertito a partire da sabato 4 marzo: è la 28ª giornata, si gioca Reggina-Parma, Cobbaut torna in campo per i secondi 45′ e il Parma non prende gol. Sensazioni positive, confermate anche nelle uscite seguenti.
Nelle ultime 5 partite (quelle in cui il centrale di Mechelen ha messo piede in campo), il Parma ha subito solo 3 gol; 2 di questi nella sola trasferta di Como, tra il 5′ e 53′. Ma Cobbaut ‑ che sarebbe entrato soltanto al 64′ ‑ non era protagonista tra gli undici. Di fatto, l’unico gol incassato dalla squadra di Pecchia con il belga sul rettangolo di gioco è stato quello firmato dal rosanero Soleri al 41′ di Parma-Palermo, propiziato però dal pesante infortunio (tecnico e fisico) del compagno di reparto Valenti. Anche nella partita di Cittadella il suo apporto è stato decisivo: coinvolto nella costruzione del gioco (27 passaggi riusciti) e solido e ruvido quanto basta nel fare il suo mestiere di difensore (5 duelli vinti e 7 palle recuperate).

Nei 259′ giocati (in 5 spezzoni di gara) da Elias Cobbaut il Parma ha praticamente la porta inviolata. Il segreto della ritrovata solidità difensiva, necessaria per restare nelle zone alte della classifica di Serie B, sta forse nel ritorno del leader silenzioso e carismatico della difesa. E, per i più scaramantici, anche di quello che a questo punto è diventato un vero e proprio talismano.

(In copertina, Elias Cobbaut con la maglia del Parma – ©Foto: Lorenzo Cattani/SportParma)