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D’AVERSA: «Tante assenze, a Frosinone ci aspetta una battaglia»

D’AVERSA: «Tante assenze, a Frosinone ci aspetta una battaglia»

C’è preoccupazione, ma anche consapevolezza e convinzione. La vigilia di Frosinone-Parma è un incubo per Roberto D’Aversa che dopo aver perso Biabiany Gervinho e Inglese, dovrà fare a meno anche di Bruno Alves e forse Ceravolo. Il tecnico gialloblù ha spiegato il momento delicato che sta attraversando la squadra nella consueta conferenza stampa pre partita al Centro Sportivo di Collecchio. Ecco le sue parole, si parte dalla lunga lista degli indisponibili:

GLI INFORTUNATI: “Ceravolo è convocato ma valuteremo domani. Gervinho non ci sarà, Bruno Alves farà accertamenti in giornata, ma difficilmente ci sarà. Stulac sarebbe dovuto rientrare sabato ma anticipiamo un po’ i tempi nel caso in cui ci sia bisogno. E’ un bollettino di guerra, ma non dobbiamo piangerci addosso, anzi, dovremo avere ancora più forza di gruppo in un campo difficile dove ci attende una vera e propria battaglia, sportivamente parlando”.

IL MODULO: “Per cambiare modulo bisogna avere il tempo di lavorare e provarlo sul campo. Comunque deciderò domani in base a chi avrò a disposizione. Le ultime valutazioni le faremo domani”.

IL GRUPPO: “E’ nella difficoltà che si vedono gli uomini. Io sono convinto della forza miei ragazzi. Sanno benissimo che domani non dovremo commettere errori, dovremo lavorare di reparto e concedere poco e niente”.

QUOTA SALVEZZA: “E’ nei momenti di difficoltà che si vede lo spessore di un gruppo. Domani è una partita importante, ma non sarà decisiva, perché ci saranno ancora delle partite da qui alla fine del campionato”.

IL FROSINONE: ” Quella col Frosinone è una partita sentita, loro giocano davanti al proprio pubblico e dopo le ultime delusioni vorranno regalargli una soddisfazione. Comunque non non la classifica dell’avversario a rendere facile o meno una partita di calcio. E’ una partita importante ma non decisiva. Conosco Baroni personalmente, so le sue idee e la sua convinzione nel proporre il proprio lavoro. Aspettavano queste due sfide per provare a risalire la classifica. Difficilmente si faranno influenzare dalla matematica o meno”.

 

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