Il pass per i quarti di finale dei playoff di LegaPro è un biglietto a strisce gialle e blu. Come i colori della bandiera issata sul derby del Ducato. Il Parma avanza, il Piacenza si ferma qui. Partita spigolosa, combattuta e studiata nei minimi particolari: ha prevalso il maggiore tasso tecnico dei crociati e soprattutto la maggiore forza mentale di una squadra esperta come il Parma che ha attaccato fin dai primi minuti, impossessandosi del campo e comandando le danze, evitando il rischio di interpretare la partita con un atteggiamento rinunciatario, che avrebbe tenuto in vita il Piacenza fino alla fine.
Non è stata una passeggiata di salute, che si chiaro, anche perché il primo tempo del Tardini è stato la fotocopia dei primi 45 minuti del Garilli, con la squadra di Franzini molto abbottonata e impostata con il 3-5-2. Nel secondo tempo, con l’ingresso di Nobile al posto di Saber, mister Franzini è passato al 4-3-3, ma il muro difensivo eretto da Di Cesare e soci in questo momento è la miglior arma a disposizione di D’Aversa, tant’è che i gialloblù non subiscono reti da 4 gare. E i campionati si vincono partendo proprio da una difesa solida e stabile.
Il Piacenza esce tra gli applausi dei propri tifosi (un bel gesto), così come il Parma che, evidentemente, l’aria dei derby lo galvanizza, come era successo contro la Reggiana.
Rivedere Corapi dal primo minuto (al posto di Scozzarella, una delle delusioni del mercato invernale), proprio in una delle gare più importanti della stagione, è un altro segnale positivo in ottica playoff, perché allarga il ventaglio di soluzioni (affidabili) a disposizione dell’allenatore, soprattutto in questo periodo cruciale. Così come gli ingressi nel finale di Edera e Messina: segnali importanti. Segnali di fiducia.
Quella fiducia che il Parma sembra aver ritrovato dentro di se, insieme alla consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie ambizioni. In questo playoff, come in tutti gli altri passati, l’aspetto mentale è fondamentale, anzi primario. E su questo D?Aversa sembra essere riuscito a toccare le corde giuste. Perlo spetacolo e i giochi di prestigio non c’è tempo, per arrivare in serie B bisogna essre brutti e cattivi, proprio come il Parma di oggi.
Domani pomeriggio ci saranno i sorteggi, tanti rischi e tante opportunità, ma inutile fare previsioni, perché – appunto – il cervello, le motivazioni e i nervi saldi comandano su tutto, proprio come oggi.
(Nella foto Nocciolini e Baraye, gli autori dei gol partita – FOTO LORENZO CATTANI)