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Parma, senti Tavecchio: “Libri in tribunale”. Ma dov’era due mesi fa?

Parma, senti Tavecchio: “Libri in tribunale”. Ma dov’era due mesi fa?

“Non c’è tempo da perdere, oggi bisogna portare i libri contabili in tribunale e fare in modo che il Parma finisca il campionato, nel bene di tutti”. La firma è quella di Carlo Tavecchio, il numero uno della Figc. Le solite parole da “democristiano”, pronunciate senza un pizzico di rispetto e dignità, verso se stesso e non verso il popolo crociato. Dov’era Tavecchio due mesi fa? Cosa faceva? Era informato del grave dissesto economico del Parma e del suo amico Ghirardi? Perché in fondo negli ultimi due mesi, a parte qualche presidente, da queste parti non è cambiato niente. Ed è facile ora puntare il dito contro Tizio e Caio, dare ordini a Manenti, affidarsi alle indagini della magistratura e difendere il prodotto Serie A. L’indecenza di Tavecchio è in perfetto italian style, purtroppo. La fotografia di un Paese sempre più alla deriva, sotto tutti i punti di vista, non solo economico, politico e morale.
“Bisogna che le altre 19 squadre di A – continua Tavecchio – mettano mano alla mutualità e diano una mano al Parma per andare in campo. Altrimenti sarebbe molto peggio per tutti.. Vi dico anche che i soldi del “paracadute” per un eventuale retrocessione in serie B sono stati già spesi anticipatamente”. E chi ha permesso uno scempio del genere? Chi ha anticipato questi soldi all’amico Ghirardi? La risposta è sempre la stessa: Tavecchio e la Figc. I moralisti di turno che stanno affondando con la loro incapacità e arroganza il gioco più bello del mondo.

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