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Calcio Serie A

L’attacco di Tavecchio: “Avvisai Ghirardi a novembre. A Parma il male era cognito”. Nel mirino Comune, banche e guardia di finanza

L’attacco di Tavecchio: “Avvisai Ghirardi a novembre. A Parma il male era cognito”. Nel mirino Comune, banche e guardia di finanza

“A fine novembre, con Taci già di mezzo ho chiamato Ghirardi e gli ho detto che quella storia gli avrebbe creato problemi”. Carlo Tavecchio aggiunge un nuovo interessante particolare che arricchisce tutta la vicenda Parma. Una storia di crac, bugie, bilanci ambigui e conferenze stampa fasulle. Dalle parole del numero uno della Figc emergono dettagli importanti sulla gestione Ghirardi che da tempo è finita sotto la lente di ingrandimento della Procura di Parma (oltre che della Dda di Bologna, come anticipato da Sportparma). L’ex patron del Parma era stato avvisato: “Sul debito del Parma – continua Tavecchio in esclusiva a Tuttosport – mi raccontò delle cifre della metà rispetto a quelle poi emerse. Allora gli dissi di chiedere subito un concordato extragiudiziario per restare almeno in B. Quando venne fuori che aveva già impegnato anche la mutualità, capii che non c’era più niente da fare”.
Tavecchio non risparmia critiche al “sistema” Parma, un “sistema” fatto di debiti e mancati controlli: “La Covisoc è come un carro armato. Gente in gamba che controlla i conti secondo i parametri di riferimento. E quelli in vigore erano rispettati. Da settembre è cominciato il decadimento e i tempi dei controlli ci hanno portato appunto a novembre. E poi, scusate, noi stiamo cercando di cogliere chi ha sbagliato nel calcio, ma a Parma hanno sollevato i vertici della Guardia di Finanza, il Comune è rimasto 5 anni senza incassare l’affitto, la banca ha concesso fidi, i dipendenti non erano pagati in modo ortodosso. Insomma: il male era cognito sul territorio. Io ho difeso la Federazione anche se non ero presidente al momento dell’iscrizione. E l’unico che non ha ricevuto Manenti sono stato io”.
Come finisce la vicenda del Parma? “E’ un punto di domanda. Ci sono situazioni in essere che riguardano la possibilità di mantenere la B. Ma devono essere pagati 75 milioni di debiti sportivi. Se pure venissero ridotti del 30%, come avvenne per il Siena, rimarremmo sui 25 milioni. C’è qualche imprenditore disposto ad accollarseli? Se non c’è, ripartirà dalla D”. Nessun riferimento al fondo americano (o canadese), la speranza è che non sia un’altra bugia “stile” Ghirardi, uno che in 7 anni ci ha raccontato una marea di balle, con arroganza e ignoranza.

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