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Calcio Serie A

Corrado, un’ondata di sospetti: “Il Comune ci ha negato lo stadio Tardini”

Corrado, un’ondata di sospetti: “Il Comune ci ha negato lo stadio Tardini”

Due ore e mezza di conferenza, davanti a giornalisti e tifosi (in tutto poco meno di 200 persone), per spiegare i motivi della “ritirata” (forzata e obbligata), ma anche per bacchettare, accusare, lanciare sospetti e, in definitiva, aggiungere altro peperoncino alla “frittata” Parma. Dietro al tavolo della sala conferenze dell’hotel Villa Ducale la famiglia Corrado (Giuseppe e il figlio Giovanni) e il loro avvocato, dall’altra una platea assetata di verità. E, a parte il gratuito e ingiustificabile attacco al collega Gabriele Majo (direttore di Stadiotardini.it, il quale ha risposto prontamente), la conferenza dei Corrado è stato uno spettacolo, che ha generato le reazioni più disparate, sin da subito, quando Giovanni ha raccontato dettagliatamente l’incontro di ieri sera con l’assessore allo sport Marani, il quale gli ha comunicato la notizia che non avrebbe potuto concedergli la disponibilità all’utilizzo dallo stadio Tardini, qualora avesse iscritto la società al prossimo campionato di serie D (Marani a Corrado: “Abbiamo già preparato una lettera per la Figc in cui comunicheremo che daremo lo stadio alla società Parma 1913”). Il Tardini, dunque, verrà dato in gestione alla cordata rappresentata dai grandi industriali del territorio. Da qui la decisione “finale” e sofferta di Corrado di fare un passo indietro, anche se alcuni tifosi lo hanno esortato ad andare avanti, proponendo un’azione popolare di protesta nei confronti del sindaco Pizzarotti (attualmente negli Stati Uniti), al fine di ottenere maggiore chiarezza e soprattutto di conoscere i criteri di assegnazione del Tardini.

CLICCA QUI PER VEDERE LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE (by Stadiotardin.it)

Apriti cielo: in sala volano paroloni, si respira un’aria densa di rabbia e incredulità. Ed è solo l’inizio, perché dopo aver lanciato la prima accusa, i Corrado hanno spiegato sommariamente quali sarebbero stati i loro programmi e le loro ambizioni nel caso in cui fossero diventati i proprietari del nuovo Parma (“tornare in serie A allestendo sin da subito una squadra giovane ma con grandi qualità, potendo contare anche sull’apporto e l’esperienza di Alessandro Lucarelli”). “Noi seguiremo il Parma anche a Colorno, andate avanti, poi vedremo se tra un anno non vi daranno il Tardini…” ha sentenziato a gran voce un fedelissimo tifoso crociato. “In questa città comandano sempre gli stessi” ha aggiunto un’altra. Accuse e sospetti: “Si continua a prendere in giro noi tifosi, i veri padroni del Parma”.

Capitolo Mike Piazza, ecco un’altra ondata di sospetti. A precisa domanda del sottoscritto sulla cordata dell’ex stella del baseball americano (“Credete che la figura di Piazza sia solo servita a crearvi dei problemi e farvi fuori?), Giovanni Corrado ha risposto ripercorrendo la storia delle ultime settimane, delle ultime aste e trattative private. “Noi non sappiamo se hanno versato la caparra – ha spiegato Corrado – ma questo poco importa. Sono entrati in dato room all’ultimo e hanno avuto meno tempo per analizzare tutta la complessa situazione. Noi abbiamo parlato con tutti i giocatori, ma non mi risulta che loro abbiano fatto lo stesso. Noi facciamo il comunicato il sabato e loro il giorno dopo. Mha… Per questo dico che qualche sospetto mi è venuto”.

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La conclusione è banale, in attesa di una valida replica istituzionale: il “sistema Parma” non vuole i Corrado. Secondo alcuni, è lo stesso “sistema” che diede il benestare all’entrata in scena di Tommaso Ghirardi, lo stesso personaggio che in tanti hanno premiato e osannato, fino a proporre la cittadinanza onoraria. Uno che, a sentire Corrado (il quale conosce benissimo i bilanci del Parma Fc), non avrebbe pagato nessun giocatore comprato, da Pabon in poi. Stramberie in salsa parmigiana.

Intanto la telenovela va avanti: ora la palla passa alla società “Parma 1913” (ha proposto a Corado di entrare a far parte della cordata, ma quest’ultimo ha declinato l’invito) che a metà della prossima settimana dovrebbe presentarsi alla città e, seppur in un clima di sospetti e delusione, spiegherà quali sono i programmi per il futuro.

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