La salvezza ottenuta con due giornate d'anticipo ha diffuso un moderato clima di festa in casa Parma. Il più euforico, sebbene non lo si capisca dai modi di fare, è Franco Colomba.
L’artefice del filotto di 4 risultati utili consecutivi, fondamentali per centrare la permanenza in serie A. “I ragazzi sarebbero contenti di finire bene con queste due ultime partite – ha affermato il tecnico durante la conferenza stampa di questa mattina a Collecchio -. Credo che debba essere una festa”.
La sfida con la Juventus, pur priva di stimoli per la classifica, diffonde sempre un clima elettrizzante in città. I bianconeri sono i rivali di sempre e le 4 sberle segnate all’andata restano memorabili.
Colomba spera di chiudere con un regalo per i rifosi del Tardini: “La Juventus è un avversario di rango, gli stimoli non mancano. Dobbiamo fare bene sia per l’orgoglio che per onorare fino in fondo la classifica. Per quel che riguarda l’impiego di Amauri valuteremo fino alla fine. Tornando alla Juve, cercherà di trarre il massimo da questo match, per cercare di raggiungere quel qualcosa che gli è quasi sfuggito completamente di mano. Il Parma è già salvo è vero, ma deve scendere in campo con la mentalità sfoggiata nelle ultime prove. Deve dare continuità, almeno a livello di prestazioni. Non è detto poi che queste coincidano con delle vittorie – continua Colomba – ma se ci sono le prestazioni spesso questo accade. Deve far parte del Dna del Parma sapere che non giocherà magari per vincere lo scudetto e che deve puntare alla salvezza certo, ma si vive anche di soddisfazioni. Se dopo le vittorie con Inter, Udinese e Palermo si dovesse vincere anche con la Juventus daremmo davvero un senso alla stagione”.
Poi Colomba parla del futuro: la prossima settimana si inizierà a programmare la prossima stagione. “Dalla prossima settimana inizieremo a lavorare per il prossimo campionato. Io credo che l’atteggiamento di questo finale di stagione abbia dato i suoi frutti. Non credo sia il caso di fare troppi stravolgimenti. Finora sono soddisfatto, quando sono arrivato, dal primo all’ultimo, i giocatori si sono messi pienamente a disposizione. Una cosa che non sempre mi è capitata e che ho molto apprezzato”.