Mai come quest'anno le italiane impegnate in Champions ed Europa League hanno rimediato cocenti eliminazioni e figuracce, dopo aver fatto i salti mortali nel campionato precedente (davvero utili se poi qualcuno snobba le ribalte internazionali?) proprio per raggiungere un'agognata qualificazione alle coppe europee.
Da noi poi questo fenomeno è ancora più accentuato proprio nella stagione del 150° anniversario dell’unità d’Italia che invece di vederci protagonisti come nel 2010 grazie all’Inter (anche per quest’anno solo i nerazzurri ci rappresenteranno in Europa dopo la fresca impresa di Monaco contro il Bayern) ci vede soccombere e perdere posti nel ranking continentale a danno delle nostre stesse squadre (dal 2012/13 saranno ridotti a 3 i posti per la Champions) e a favore di formazioni che arrivano da campionati emergenti o in netta crescita.
La consolazione, magra ma di ottima qualità, di vedere il nostro tricolore sventolare per buoni risultati potrebbe arrivare anche dall’estero, da quegli addetti ai lavori emigrati in società di rango, di tradizione o di moda in questi ultimi anni.
Se restringiamo poi il cerchio ad un discorso di campanilismo locale, ci accorgiamo che la sfida Dinamo Kiev-Manchester City, valida per gli ottavi di Europa League, si tinge anche di gialloblu.
Questo speciale derby vede affrontarsi due preparatori atletici di vecchia scuola (entrambi classe ’54) e che hanno spiccato il volo proprio dai lidi di Parma: Vincenzo Pincolini, fidentino e tornato in Ucraina a metà 2010 dopo un biennio in Russia, ed Ivan Carminati, veneto e arrivato a dicembre 2009 in terra d’Albione alla corte degli sceicchi di Abu Dhabi insieme allo staff di Roberto Mancini.
Prima del ritorno (l’andata si è giocata il 10 marzo a Kiev con la vittoria della Dinamo per 2-0) abbiamo sentito chi ha visto nascere e crescere professionalmente i due trainer: Claudio Bozzetti, intraprendente fisioterapista di livello assoluto, che da almeno 30 anni orbita attorno al mondo del calcio e che ora, dal 2004, segue l’Italia di calcio femminile, dopo aver iniziato il rapporto con la Federcalcio nell’Under 21 (’89-‘91) e proseguendo con la Nazionale maggiore.
Bozzetti, che ci ha aperto le porte del suo C.P.R, il moderno centro di recupero infortuni che gestisce a Parma insieme ad una squadra di qualificati assistenti, conosce benissimo sia Pincolini che Carminati per aver lavorato insieme a loro ai tempi del Parma. Dall’83 all’86 è stato a contatto con il fidentino tra le fila gialloblu, ritrovandolo poi in Nazionale dal ’91 al ’96 con Sacchi in panchina, mentre con Carminati ha collaborato dall’89 al ’96, quando nacque la bellissima favola del Parma di Scala, scrivendoci insieme anche il libro “Prevenzione e recupero degli infortuni nel calcio”.
“Vincenzo e Ivan – spiega Bozzetti – sono amici, li conosco molto bene, anche se ci sentiamo solo per lavoro e mi fa tanto piacere che il loro lavoro venga riconosciuto come merita. Tra le tante cose, hanno due metodi di lavoro ben definiti ma diversi fra loro: Pincolini lavora molto sulla corsa, sulla resistenza, ti crea un fondo per il resto della stagione, mentre Carminati predilige un po’ di più anche il lavoro in palestra, ma ciò nonostante ti sanno preparare bene. Insieme a loro, noi facciamo parte di una scuola di preparatori atletici che ormai non esiste più, che purtroppo sta scomparendo a scapito di figure di livello inadeguato che talvolta improvvisano o non approfondiscono a dovere il lavoro da svolgere sia durante la preparazione che in fase riabilitativa. Ora i programmi delle squadre sono cambiati, perché è cambiato il calcio, perché bisogna raccogliere risorse economiche anche dalle primissime amichevoli estive non considerando la precaria condizione fisica dei giocatori e quindi un alto rischio di infortuni”.
Le ultime parole non suonano nuove, bensì come un allarme non avvertito:”Il problema – prosegue Bozzetti – è che le squadre di calcio non hanno più un loro staff atletico storico. Una volta l’allenatore, che faceva un po’ tutto, arrivava e lavorava con i collaboratori già presenti da tempo, adesso invece si muovono in blocco, senza riuscire a conoscere subito il giocatore a livello muscolare. Al giorno d’oggi se assumono o esonerano un tecnico è un mezzo disastro, perché devono iniziare un nuovo e lungo lavoro tutte le volte che si insediano in panchina. Per fortuna non sempre è così, ma in Italia non c’è più la cultura della figura del vero e vecchio preparatore atletico, piuttosto si affidano a stregoni, santoni che non combinano nulla di buono come poi si vede sul campo, dove le italiane in Europa vanno sempre in crisi”.
La questione è seria e sta davvero a cuore al nostro fisioterapista, che è un vulcano di idee in quanto a terapie pre e post-infortunistiche:”Pensate – ci confida – che abbiamo proposto un programma di ri-atletizzazione dell’infortunato attraverso il ‘test del quadrato’ (un test a costo zero per valutare il recupero degli arti inferiori correndo semplicemente su quattro mini-distanze, ndr) alla Figc attraverso la rivista ufficiale ma non abbiamo mai avuto alcun riscontro. Vi dirò di più. Insieme all’amico Enrico Campari (il produttore felinese di parastinchi in fibra di carbonio, ndr) abbiamo brevettato e già sperimentato una scarpetta da calcio con tacchetti speciali che possono prevenire eventuali traumi sul campo, ma un’importante casa di calzature ci ha chiesto ancora un paio d’anni per effettuare ulteriori test. Noi speriamo sinceramente che i tempi possano essere accorciati”.
Tornando alla sfida Pincolini-Carminati, Bozzetti si riempie di orgoglio:”Se dopo tanti anni loro due sono ancora sulla cresta dell’onda, vuol dire che Parma è un’ottima palestra per diventare qualcuno e significa che, se vogliamo, da queste parti ne capiamo di preparazioni e infortuni”.
In fondo alla nostra chiacchierata, il buon Claudio sorridendo si sbilancia in due pronostici:”Intanto l’Inter contro il Bayern passa facile (preso, anche se con qualche patema, ndr) e poi nel derby tra i miei amici, dico che il City recupera lo 0-2 dell’andata e poi ai calci di rigore passa… non so, chi passa passa, troppo difficile da dire!”
Bozzetti-Pincolini-Carminati, non è ne l’inizio di una formazione ne uno stornello da cantare, ma un trio di persone (quasi un triumvirato del fitness) da clonare, da rilanciare ed esportare come hanno fatto loro stessi, anche se gli originali, come vediamo, non perdono un colpo.