Giornali e tv continuano ad intervistare Francesco Guidolin in vista del suo ritorno a Parma.
Segnali inconfutabili dell’ottimo lavoro svolto nel ducato dal tecnico di Castelfranco Veneto, oggi sulla panchina dell’Udinese, una della formazioni più in forma del momento. Guidolin ha lasciato ottimi ricordi a Parma e non solo dal punto di vista sportivo. “Sarà una sfida speciale dato che ritroverò numerose persone alle quali sono molto legato – ha dichiarato al Corriere dello Sport – e con le quali ho sofferto, e soprattutto gioito, per due anni ricchi di soddisfazioni”.
Il tecnico dei friulani ripercorre le due stagioni sulla panchina crociata: “Ho preso la squadra in mano dopo sei giornate di B nel 2008-09 e il Parma era abbastanza vicino alla zona retrocessione; ho accettato con entusiasmo la scommessa del presidente Ghirardi perché ho sempre desiderato allenare il Parma. Vincere il campionato di B non è stato né scontato, né facile, ma con l’aiuto della società, e soprattutto dei calciatori, abbiamo costruito una stagione in rimonta che ci ha consentito di ritornare in serie A al termine di quell’annata”.
Verso la fine dello scorso campionato, dopo una stagione e saltante, arrivò l’addio e il conseguente trasferimento a Udine. I motivi di quella scelta vengono spiegati dallo stesso Guidolin: “Il lungo cammino nella passata stagione è stato pieno di soddisfazioni perché per quasi tutto il girone di andata abbiamo lottato per entrare in Europa e dopo un periodo di appannamento, tra gennaio e febbraio, ci siamo ripresi concludendo con uno splendido ottavo posto. Perché ho deciso di lasciare Parma? Ho compreso che quello era il momento giusto per finire la mia avventura senza polemizzare con alcuno, portandomi dietro un bellissimo ricordo delle persone e dei luoghi, con la consapevolezza di aver lasciato un’immagine di persona seria, sensibile e di professionista. In due anni ho avuto la possibilità di instaurare un rapporto umano con la città che mi ha gratificato e questo ricordo lo porterò sempre con me perché, forse, è più im portante dei risultati”.