Botta e risposta tra i tecnici e dirigenti del Genoa e del Parma per commentare l'arbitraggio lacunoso della sfida che ha visto scontente entrambe le parti. L'amministratore delegato del Parma, Pietro Leonardi, preferisce non commentare: "Ci dobbiamo abituare".
Pasquale Marino, al termine della sfida con il Genoa non può non recriminare per quell’episodio dubbio ma decisivo al termine di un pareggio che ha visto il Parma gestire buona parte della partita e il Genoa ottenere il massimo dalle poche occasioni costruite. In particolare la rete “fantasma” che però, a guardare il replay, fa rabbrividire solo per la mancata convalida. Materiale buono per i talk show calcistici della sera che però infiammano la discussione anche in sala stampa.
“Non sono certo della prima ammonizione di Zaccardo – afferma il tecnico crociato -. Andando a ritroso probabilmente andava espulso sul successivo rigore se fosse stato applicato il regolamento, ma ripeto, secondo me la prima ammonizione era quantomeno dubbia. Il gol era ‘gol’ e a me non sembra che i nostri avversari siano stati defraudati. Sbagliamo tutti, dispiace che fin’ora per qualche nostra ingenuità e qualche decisione arbitrale abbiamo subito tre gol tutti su calcio di rigore”.
Tornando al calcio giocato, Marino analizza l’andamento della partita e promuove i suoi: “Il Genoa ha cercato di fare la partita su di noi per non farci sviluppare la manovra, ma noi abbiamo giocato e alla fine abbiamo avuto pazienza e qualche spazio. Ma non potevano reggere per novanta minuti. Nel secondo tempo siamo andati un po’ meglio. Dobbiamo crescere come condizione fisica, come intensità e migliorare alcune situazioni tattiche. Ho visto una partita abbastanza equilibrata. C’è stata una buona reazione della squadra dopo il gol subito. Non abbiamo rischiato molto, complessivamente abbiamo fatto una buona gara secondo me. Consideriamo che avevamo di fronte un avversario che ha speso tantissimo e ha ambizioni importanti. Essere riusciti a recuperare una partita di questo tipo va a merito dei ragazzi che hanno ancora tante cose su cui lavorare ma hanno molti margini di miglioramento”.
Tra questi una nota, positiva, va all’esordiente Paletta, preferito a Dellafiore per la sfida con il Genoa: “Il ragazzo è cresciuto e il ballottaggio con Dellafiore l’ha vinto semplicemente perchè è più avanti come condizione. Non ho poi avuto dubbi quando ho saputo che Toni aveva recuperato. Candreva si deve inserire in determinati meccanismi, sono certo che potrà dare di più quando troverà la migliore condizione. Adesso sta cominciando ad essere pronto dal punto di vista atletico”.
Botta e risposta poi, tra l’amministratore delegato Pietro Leonardi e il tecnico genoano Gasperini. L’Ad Pietro Leonardi è visibilmente alterato, ma preferisce non gettare benzina sul fuoco nonostante i tre rigori subiti in due partite. “Ci dobbiamo abituare – afferma – meglio che sto zitto. Domenica mi sono arrabbiato per l’atteggiamento arbitrale, invece sono stato visto come uno che si lamentava per i rigori subiti. Mi da fastidio dover giustificare una prestazione in cui il Parma ha strameritato alla luce di alcune decisioni della terna. Bisogna essere coerenti, bisogna ammettere che il Genoa oggi era inferiore al Parma. Bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, non voglio più parlare di arbitri. Positiva la prestazione di Paletta, inizio un po’ timoroso e il ragazzo darà molte soddisfazioni”.
Gasperini risponde pochi minuti dopo: “Pietro (Leonardi ndr.) quando viene a Genoa fa fuoco e fiamme. Ci credo che ora non vuole parlare degli arbitri. Oggi la partita è stata condizionata da un episodio incredibile. Capisco se non avesse fischiato il rigore, ma quando un arbitro bravo come Rizzoli ci mette trenta secondi a decidere allora rimani sconcertato (ndr. Zaccardo era stato già ammonito ad inizio partita e sull’episodio del rigore non è stato espulso). Questo punto non mi soddisfa per niente per il modo in cui è arrivato. Non si è voluto applicare il regolamento e questo è gravissimo, è stata una partita deviata”.