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Calcio Serie A

Parma, Donadoni: Osiamo di più, ma attenti alle ripartenze del Toro

Parma, Donadoni: Osiamo di più, ma attenti alle ripartenze del Toro

La parola crisi è da cancellare, a tutti i costi. Dopo 8 partite senza vittorie, non sono più ammesse utleriori distrazioni. Donadoni lo sa benissimo, ma preferisce diffondere serenità  e ottimismo. Un atteggiamento contrario rischierebbe di aumentare eccessivamente il peso della partita di domani contro il Torino.

Il tecnico non ha mai pronunciato la parola crisi durante la conferneza stampa di oggi a Collecchio, ma, a differenza di altre volte, ha lasciato intendere che partirà con la difesa a tre. Scelte che sono dettate anche dall’infermeria e dalle non perfette condizioni di Belfodil e Sansone.
Ecco le parole del tecnico crociato alla vigilia di Parma-Torino, una sfida che in passato ha sempre riservato risultati positivi al tecnico bergamasco: 2 vittorie e 2 pareggi. A differenza di Ventura che al Tardini non ha mai vinto.

SERENITA’: “Credo che la serenità possa venire solo dalla convinzione in quello che uno sta facendo, indipendentemente dal risultato. Non bisogna correre il rischio di perdere di vista la realtà e farsi influenzare da tanti fattori che vanno ancora di più a complicare quello che è un momento non positivo in termini di risultati”

INFORTUNATI E PALLADINO
: “Belfodil ha fatto una settimana a scartamento ridotto ma il dolore sopra la caviglia non è aumentato col lavoro settimanale e lo valuteremo nella rifinitura. Sansone ha un leggero fastidio, ma mi sembra possa essere una cosa da poco. Coda invece dovrà stare ancora fermo per cui non ci sarà. Palladino? Si sta proponendo di più e questo mi fa picare. E’ un’opzione importante, lo vedo in crescita”

IL TORINO E IL MODULO: “Dovremo essere bravi a leggere velocemente le situazioni di ripartenza loro. Non dovremo concedere al Torino queste opportunità perché con gli esterni alti qualche problema lo possono creare. Ma non pensiamo solo a questo. Pensiamo invece a come noi possiamo riproporci e creare difficoltà all’assetto tattico del Torino. Sono una squadra arcigna, che si difende con 6-7 uomini. All’andata abbiamo giocato con la difesa a tre, una soluzione che può essere valida per contrastare il loro 4-2-4, ma non è una questione di moduli, tutto dipende dalla voglia di fare e di proporsi. Comunque, se giochiamo a tre serviranno precisi movimenti in difesa, ma questo potrebbe creare superiorità numerica a centrocampo”

PIU’ FREDDEZZA IN ZONA GOL: “Questa squadra non ha giocatori particolarmente prolifici in fase di conclusione con l’eccezione di Amauri che però viene da stagioni complicate. Sono situazioni su cui è difficile insegnare, perché quando si arriva davanti alla porta poi ci vuole freddezza. Dobbiamo solo osare di più, però non dobbiamo nemmeno crearci la fobia in questo senso. Sono convinto che la mia squadra possa tornare a fare risultati estremamente positivi. Ovvio, non basta dirlo ma servirà metterci ancora di più in tutti gli aspetti. Ma non ho timore. Questa squadra ha fatto molto bene e può tornare a farlo. Deve solo essere cosciente delle proprie capacità senza farsi intimorire da tensioni che sono più esterne all’ambiente che non interne”

PROBLEMA CENTROCAMPO: “E’ normale che ci sia qualche giocatore meno brillante in questa fase, ma bisogna avere equilibrio nelle scelte. Comunque, dai test fisici emerge che i risultati dei test non si allontanano da quelli di inizio stagione”

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