Come ogni lued' spazio alle seguitissima rubrica "Il Gede risponde". Domande e risposte per analizzare l'ultima giornata del campionato di serie A. La firma è quella di mister Pietro Gedeone Carmignani. Un'analisi senza peli sulla lingua, come sempre. Un'esclusiva di Sportparma.com..
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Il Parma torna alla vittoria, ma quanta sofferenza…
Il Parma doveva vincere e poco importa se non c’è stato spettacolo. Il cambio di modulo è stato utile. Apprezzo gli allenatori duttili e capaci di cambiare modulo, senza fossilizzarsi solo su alcune idee. Un allenatore deve saper sfruttare le caratteristiche dei propri giocatori.
La Sampdoria si lamenta per il primo rigore concesso al Parma e per la mancata espulsione di Mirante. Cosa ne pensa?
La Sampdoria ha ragione a lamentarsi solo nel primo caso, perché Romero, che ne ha combinato un’altra, non andava espulso.
La doppietta di Amauri è l’altra nota positiva della domenica. Come ha visto l’attaccante italo-brasiliano?
Finalmente si è sbloccato, i suoi gol sono molto importanti per il Parma e per la crescita dei più giovani. Il secondo gol di Amauri era molto difficile da fare. Comunque, mi è piaciuto anche Valdes, ha disputato una grande partita in regia, ma si è disimpegnato bene anche in fase difensiva.
Come ‘legge’ il rinnovo del contratto di Donadoni?
Evidentemente il Parma è rimasto scottato dall’addio di Guidolin. La società ha fatto benissimo s tenersi stretto Donadoni, ma se ieri avesse perso cosa sarebbe successo? Donadoni è un bravo allenatore e merita fiducia.
Oltre al Parma hanno vinto anche i tifosi. Il Tardini in festa è una cartolina da spedire a tutto il calcio italiano. E’ d’accordo?
E’ stato uno spettacolo splendido. Tifosi eccezionali. Sì, il calcio italiano dovrebbe prendere spunto. A differenza di alcuni tifosi del Verona che sabato scorso hanno insultato Morosini; questa gente non dovrebbe più mettere piede in uno stadio.
Domenica prossima si va a Torino. Che partita sarà?
Una partita aperta, perché il Torino è un avversario ostico ma ti fa giocare. Ventura sta lavorando molto bene soprattutto sul reparto difensivo.
La Juventus si conferma la regina del campionato. Quanti meriti ha la squadra di Conte e quanti demeriti ha il Napoli?
La partita è stata decisa da due episodi. Sul primo gol della Juve, la difesa partenopea si è dimenticata di Caceres. E’ un errore frequente subito dopo una sostituzione; in questi casi è fondamentale il lavoro dei collaboratori dell’allenatore e degli stessi giocatori. Con questi tre punti la Juve inclina le ambizioni scudetto del Napoli e delle inseguitrici. E poi c’è l’esplosione del giovane Pogba; il merito è anche di Conte che lo fa giocare.
Sprofonda il Milan…
Basta parlare di Champions League. Squadra anonima, il modulo non è adatto ai giocatori a disposizione di Allegri Con Pazzini in campo servono più cross e quindi più spinta sulle fasce. La reazione dei rossoneri è arrivata solo quando il risultato era compromesso; troppo tardi. Ora, in questa delicata situazione di classifica, subentra la paura e l’ansia.
L’Inter torna a vincere e a convincere, ma il Catania ha ragione a lamentarsi dell’arbitro?
Non si può non dare un rigore così netto al Catania. La sudditanza degli arbitri esiste ancora, perché a parti invertire il rigore l’avrebbe fischiato. Comunque, i meriti dell’Inter non si discutono, Stramaccioni ha creato una squadra concreta, con attaccanti bravissimi. Stramaccioni sta sfriuttando le loro caratteristiche al meglio. E la difesa ha ritrovato solidità.
Un aggettivo per definire la rimonta della Roma?
Pazza. In attacco è una squadra eccellente dove cominciano a vedersi i movimenti di Zeman; ma in difesa ha delle amnesie pazzesche.
Si lamenta anche la Fiorentina per un rigore non concesso contro il Chievo. Che ne pensa?
Siamo alle solite tutti dicono di non voler parlare degli arbitri, ma alla fine tutti si lamentano.
Il Bologna torna sconfitto da Cagliari e la classifica non è delle migliori. E’ giusto parlare di crisi?
A Cagliari Pioli è stato sfortunato. Non parlerei di crisi. Ma la posizione in campo di Diamanti non l’ho capita.