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Calcio Serie A

Verso Genova e l'ex Marino, Donadoni: Abbiamo lavorato sui nostri errori, saremo aggressivi

Verso Genova e l'ex Marino, Donadoni: Abbiamo lavorato sui nostri errori, saremo aggressivi

C'è grande attesa a Marassi, dove si prevede un pienone sulle tribune del Ferraris e tante motivazioni sul campo quella tra Genoa e Parma delle 18 di domani pomeriggio. Marino che ritrova il Parma da avversario e Donadoni, mai battuto in carriera, ma avrà  il vantaggio del fatotre campo.

Il Genoa, che pure è in crisi in zona gol (non segna dal 5 febbraio, quando vinse 3-2 sulla Lazio, ben 314 minuti), in casa infatti ha incamerato 23 dei suoi 30 punti, ma anche il Parma nelle ultime due uscite non ha segnato, anche se le avversarie si chiamavano Juventus e Roma. “La squadra ha preso coscienza degli errori fatti durante la partita con la Roma e ci abbiamo lavorato in settimana: dobbiamo ripartire giocando contro una squadra che avrà grandi stimoli e vorrà reagire in un momento particolare – ha detto oggi Donadoni – L’ambiente sarà caldo, dovremo partire bene. Le prossime tre partite saranno chiave, e al termine di questo trittico avremo qualche idea in più sul nostro futuro, ma pensiamo a un match alla volta. Siamo una squadra che deve tenere i ritmi alti, se riusciamo ad essere aggressivi su ogni pallone allora saremo pericolosi. Se non lo faremo ci metteremo nelle condizioni di crearci difficoltà”.
Dall’altra parte Marino sarà privo di giocatori chiave come Gilardino e Sculli, ma ha una gran voglia di fare un dispetto alla sua ex squadra, l’ideale per riscattare il periodo no dei grifoni. “Nell’arco di un anno ci sono periodi positivi e negativi, come le ultime tre partite. Nell’ultima abbiamo avuto a lungo il possesso palla e abbiamo sbagliato qualcosa anche davanti – ha detto Marino, che in conferenza ha parlato anche di Giovinco – Dobbiamo essere bravi a marcarlo stretto. E’ un giocatore molto forte, è cresciuto tantissimo, è intelligente ed ha qualità importanti. Serve cattiveria e non dobbiamo lasciare solo Palacio privilegiando i fraseggi stretti”.

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