Dovevano essere in sette le pantere in maglia azzurra agli Europei di football americano – a Milano fino al 7 settembre – ma alla fine contro la Spagna, battuta dall'Italia 55 a 7, sono rimasti in cinque: Andrea Bonato OT, Tommaso Monardi QB, Tommaso Finadri WR e Simone Bernardoni DL partiti titolari e Luca Fontanili DL subentrato successivamente. Invece hanno dovuto rinunciare alla maglia azzurra Alessandro Malpeli Avalli (RB) per motivi personale e Andrea Vergazzoli, infortunatosi proprio qualche giorno prima.
Ma il roster della Nazionale Italiana a trazione Panthers conta anche due oriundi ex nero-argento che a Parma hanno lasciato un segno importante: Paul Vellano e Matthew Perdoni. Sugli spalti a tifare i Panthers in azzurro era presente tutto il coaching staff dei Campioni d’Italia al gran completo: Andrew Papoccia, Paolo Borchini, GianPaolo Zardin e Giovanni Rossi.
Per le 5 pantere è stata una lunga estate senza tregua dopo la vittoria del 4° scudetto: due raduni con la nazionale, l’amichevole con la Svezia a fine luglio e poi dal 24 agosto in ritiro a Milano per prepararsi agli Europei. L’Italia deve vincere la fase B, dove ci sono anche Gran Bretagna, Spagna, Danimarca, Serbia e Repubblica Ceca, per essere promossa nel girone d’Elite. Bernardoni, Bonato, Finadri, Fontanili e Monardi parlano dopo la prima vittoria contro la Spagna e alla vigilia della decisiva partita contro l’Inghilterra (Mercoledì 4 settembre, ore 21, stadio Vigorelli, Milano).
Simone Bernardoni (4.6.87 Bologna) ‘ In difesa era rimasto un solo posto libero da titolare, al fianco dei due americani, Paul Vellano e Matthew Perdoni, e dell’inamovibile storico capitano azzurro Diego Gennaro (tutti ex Panthers ndr) ma Bernardoni lo ha conquistato sul campo con due stagione straordinarie tra le fila dei campioni d’Italia. Poi il difensore svela ‘in parte’ di aver ricevuto un regalo speciale a fine partita: ‘In difesa contro la Spagna, al fianco di Vellano, Perdoni e Gennaro, abbiamo ricomposto la linea dei Panthers che nel 2012 ha giocato l’Eurobowl contro Badalona e Unicorns, una bella emozione ritrovarsi insieme in Nazionale. Ma diciamo che questa prima partita per il reparto difensivo non può essere considerato un test delle nostre reali potenzialità, la vera sfida sarà contro l’Inghilterra: è la squadra retrocessa dal girone A e pronta a risalire. Noi abbiamo lavorato davvero tanto in questo periodo e soprattutto in difesa ci siamo preparati molto per affrontare gli inglesi. Contro la Spagna sugli spalti c’erano tantissimi amici Panthers ed e tutto il coaching staff al completo, ci ha dato una grande carica. Alla fine i coach sono scesi in campo a salutarci e Gp (GianPaolo Zardin, defensive coordinator dei Panthers Parma ndr) mi ha portato il mio solito regalo post partita (ma non vuole svelare di cosa si tratta ndr): che dire se non un grazie, ne avevo proprio bisogno’.
Tommaso Monardi (31.10.92 Parma) ‘ A soli 22 anni ha già vinto 4 scudetti in Serie A, tre da titolare, ma soprattutto ha sfatato il mito dell’indispensabilità di avere in squadra un quarterback americano. E anche se prima della partita è stato definito ‘Il fenomeno predestinato’, lui è sceso in campo calmo e razionale per dirigere la sua sinfonia: ‘In questi anni ho dimostrato che qualcosa lo so fare. Dopo la mia prima apparizione in nazionale a 19 anni nel 2009 contro la Repubblica Ceca, e l’esordio nel 2010 da titolare nei Panthers di strada ne ho fatta tanta. Tutto quello che hanno sempre detto su di me, nel male e nel bene, mi è sempre scivolato addosso. Per questo posso dire che quando sono entrato in campo con la Spagna ero concentrato, pensavo solo a chiamare le giocate e ad ascoltare i coach. Abbiamo giocato bene contro un avversario che sapevamo essere un livello inferiore, forse non così tanto. Comunque, a partire da me, abbiamo commesso degli errori che contro l’Inghilterra non ci possiamo permettere. In attacco sicuramente dobbiamo essere più veloci a rimettere in gioco la palla’.
Tommaso Finadri (29.10.82 Castiglione delle Stiviere) – Il widereceiver ha strappato gli applausi del pubblico per aver calamitato la palla in punta di piedi al limite dell’end-zone e va a segno al primo colpo. Preciso e perfezionista, quasi una deformazione professionale quella da ingegnere, analizza gli errori commessi contro la Spagna e presenta l’Inghilterra: ‘Non mi aspettavo di segnare pronti e via ma Tommy è stato bravo a vedermi e io a finalizzare bloccando la palla al limite dell’end zone; tra l’altro questa giocata in allenamento ci veniva poche volte, vuol dire che abbiamo ritrovato la nostra sintonia anche in Nazionale dove comunque abbiamo un modo di giocare diverso da quello dei Panthers. Ora vogliamo continuare su questa strada e speriamo di regalare altre soddisfazioni ai nostri tifosi. Per il resto direi che il gruppo c’è e sta lavorando molto, dobbiamo però evitare certi cali come nel 3° e 4° quarto, è necessario capire se si tratta più di un problema fisico o mentale. L’Inghilterra ha sicuramente un livello tecnico molto alto, basta pensare che è retrocessa dal Girone A dove punta di ritornare subito. Tra l’altro gli inglesi hanno sviluppato il movimento del football sul sistema del college così come fanno in America quindi sono tecnicamente molto preparati e anche fisicamente sembrano ben prestanti. Contro gli inglesi non ci possiamo permettere il calo avuto contro la Spagna nel secondo tempo, dovremo mantenere alta la guardia per tutto la partita: gli episodi faranno la differenza, chi sbaglia meno vince e rischia di prendere il largo. Se facciamo il risultato contro l’Inghilterra ci assicuriamo la finale del 1° e 2° posto che vale l’acceso al Girone A, sarebbe un sogno’.
Andrea Bonato (20.10.84 Parma) ‘ Offensive Line approdato nel 2010, dai Bobcats ai Panthers, ha lavorato e ci ha creduto fino ad arrivare alla convocazione, quasi casuale lo scorso anno in nazionale per il trofeo Four Helmets, poi la consacrazione nel 2013: 3° scudetto con i Panthers e posto da titolare in azzurro come tackle sinistro: ‘Nel 2010 quando sono passato ai Panthers, se mi avessero detto che un giorno sarei arrivato qua non ci avrei scommesso nemmeno un centesimo. Il primo anno quando sono arrivato dai Bobcats ho capito che, nonostante giocavo da 5 anni, dovevo ancora imparare le basi del football. Il secondo anno ho capito che dovevo crescere fisicamente e con sacrificio mi sono messo d’impegno ad andare in palestra. Il terzo anno ho puntato a diventare titolare nei Panthers e li si è aperta la porta della nazionale. Un grazie se oggi sono qui lo devo a tutti i coach della linea come gli americani Vellano e Moosman, ma soprattutto a coach Borchini che ad ogni allenamento mi fa ripetere i fondamentali e ci ricorda a una filosofia vitale per gli uomini di linea e per tutta la squadra:’Mai abbassare la guardia anche quando si vince di molto perché dietro c’è Tommy (il Qb Tommaso Monardi suo compagno nei Panthers e in nazionale ndr) che dobbiamo proteggere sempre’.
Luca Fontanili (22.01.90 Quattro Castella) ‘ Tre anni da titolare nei Panthers, altrettanti scudetti, e la convocazione in azzurro sembrava non arrivare mai. E invece quest’anno, raduno dopo raduno,il Defensive Line nero-argento ha convinto lo staff della nazionale e contro la Spagna ha giocato la prima partita ufficiale (dopo l’amichevole contro la Svezia a fine luglio ndr): ‘Speravo davvero di arrivare a questo Europeo, in questi ultimi tre anni con i Panthers credo di aver dimostrato di meritarmi la maglia azzurra. Esordire su un campo totalmente nuovo e davanti ad un numeroso pubblico è stato emozionante. Per quanto riguarda la partita devo dire che tutta la difesa ha giocato bene, del resto abbiamo incassato un solo td. Nel post gara siamo riusciti a salutare il nostro coaching staff Panthers presente al gran completo e Gp (GianPaolo Zardin,
defensive coordinator dei Panthers Parma ndr) mi ha subito fatto notare gli errori commessi ma poi mi ha rassicurato con una pacca sulla spalla. Ora guardiamo all’Inghilterra, l’avversario da battere per poter giocarci la possibilità di salire nel girone A’.