Adriano Malori come il mitologico Ercole in fatto di ultime fatiche da portare a termine.
In realtà il 22enne della Lampre-Farnese Vini non dovrà compiere sforzi sovrumani come l’antico greco figlio di Zeus, ma concludere la sua prima stagione da prof con diverse classiche italiane che gli richiederanno comunque concentrazione ed impegno fisico. Dopo aver corso a metà agosto l’Eneco Tour, venendo reclutato in extremis dalla sua squadra e dove ha poi rischiato di cogliere la sua prima vittoria da professionista venendo ripreso all’ultimo chilometro nel corso della 4a tappa, Adriano ha disputato il Giro del Veneto (vinto dal suo amico Daniel Oss della Liquigas) ed il Giro di Romagna (dominato dal redivivo Patrick Sinkewitz della ISD) staccando poi la spina per 15 giorni per recuperare completamente dalle suddette fatiche.
“Ho dovuto riposare – confida Malori – per una settimana intera senza mai salire in bici. In Olanda e Belgio ero salito con una condizione non ottimale e nonostante questo ero riuscito a mettermi in mostra entrando per due volte in lunghe fughe e rischiando addirittura di vincere in una delle due occasioni, ma una volta rientrato in Italia avevo la coperta un po’ corta. Ho corso Veneto e Romagna facendo molta fatica, perché ero molto stanco e non riuscivo a trovare il giusto colpo di pedale. Per fortuna mi hanno lasciato a casa due settimane a riprendere fiato”. Sulle strade di casa ha ritrovato la giusta forma per affronatare il finale che al momento gli è stato programmato: sabato 18 settembre sarà al via del 1° Gp Città di Modena-Memorial Viviana Manservisi, l’indomani sarà a Prato per il 65° Gp Industria e Commercio (ultima pre-mondiale per alcuni azzurri già convocati), sabato 25 correrà a Cesenatico il Memorial Marco Pantani e poi dovrebbe disputare la sua ultima gara il 14 ottobre con il Giro del Piemonte, gara già affrontata nel 2009 da stagista alla Lampre-NGC.
“Dovevo terminare questa stagione – conclude Adriano – con 3 gare, ma mi hanno aggiunto la prova di Prato e non penso che mi peserà più di tanto. Salvo imprevisti e diverse comunicazioni questo sarà realmente la mia tabella e non mi dispiace tanto pensare che il finale sia stia avvicinando. Ormai sto iniziando a sentire la stanchezza, più che altro perché ho girato molto in tempi molto stretti senza mai recuperare a dovere. Poi il Tour de France mi ha lasciato una discreta condizione ma anche grandi fatiche e cadute da smaltire e, ripeto, ora le inizio un po’ ad avvertire”. In Francia Adriano Malori è stato un duro a concludere un giro a tappe così tosto con quelle botte patite e forse proprio da lì ha capito che era diventato un po’ come Ercole.