Due filosofie di calcio completamente differenti: il tiki-taka di Guardiola contro le micidiali ripartenze di D’Aversa. Questione di numeri, ma anche di estetica ed efficacia. Non vogliamo fare paragoni improbabili, sarebbe ridicolo, ma in questo caso i numeri spiegano il variegato mondo del pallone, la moltitudine di tattiche, interpretazione e modalità di arrivare al gol.
In queste ore si sta celebrando il Manchester City di Guardiola che domenica in Premier League ha schiantato i cugini del Manchester United di Mourinho per 3-1. In particolare la terza rete di Gundogan è un capolavoro di rara bellezza, l’emblema del possesso palla: 44 passaggi prima del gol. Sì, 44 tocchi, come è possibile notare nella foto in basso. Il top del top. Eppure esistono metodi più semplici per ottenere lo stesso risultato e in questo senso Roberto D’Aversa è un maestro: 3 tocchi per il 2-0 di sabato scorso a Torino: Gagliolo-Gervinho-Inglese (gol di quest’ultimo). Semplicità, rapidità e concretezza allo stato puro. La sintesi totale. Uno spettacolo.
Due mondi opposti, appunto.