Assenze pesanti, voglia di riscatto e dubbi tattici. Il derby tra Cesena e Parma nasconde molte insidie, per entrambe le squadre. Siamo solo alle settima giornata di campionato ma la sensazione di tutti, tifosi e giocatori, è che questa sfida rappresenta un bivio importante per il futuro.
I due tecnici, Marino e Ficcadenti, giocano una vigilia a carte coperte, senza dare indicazioni. Una conferma in più del valore della sfida del Manuzzi dove il Parma, che da venerdì sera si trova nel ritiro di Forlì, troverà alcune “vecchie” conoscenze, Minotti (responsabile dell’area tecnica) e Jimenez su tutti.
“Nelle ultime due settimane abbiamo lavorato su tutto – ha spiegato Marino dal ritiro di Forlì – ma l’aspetto più importante è che abbiamo lavorato tanto su quanto successo nelle ultime due gare. La mentalità giusta è quella secondo cui siamo noi a fare il gioco, indipendentemente dall’avversario. Non mi piace mai parlare degli assenti: ho massima fiducia di chi scende in campo, sempre”. I dubbi non mancano, come dicevamo, dalla difesa all’attacco”.
Ficcadenti, che dovrà fare a meno di capitan Colucci e potrebbe lanciare dal primo minuto l’ex Jimenez, analizza la partita prima da un punto di vista strettamente psicologico e poi sotto l’aspetto tattico: “Dobbiamo scendere in campo liberi mentalmente ed essere aggressivi sin dai primi minuti, ma questo non significa che dobbiamo andare allo sbaraglio. Jimenez può essere utilizzato sia nei tre di attacco, che come centrocampista. Nel primo caso però potrebbe avere più difficoltà a liberarsi dell’uomo non essendo ancora al 100% della condizione, mentre nel secondo avrebbe più libertà di movimento. In ogni caso le sorti della gara dipenderanno dai nostri attaccanti, in particolare se Giaccherini e Schelotto giocheranno come sanno, sono sicuro che faremo una grande partita”.