La sconfitta casalinga infrasettimanale contro il Montecchio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo 6 ko consecutivi il presidente della Medesanese Maurizio Ceci e l’allenatore Stefano Peraddi hanno deciso che le loro strade dovevano separarsi.
Nonostante un ottimo girone di andata, il recente declino della squadra biancoblù aveva già fatto propendere l’ormai ex tecnico per le dimissioni, nel tentativo di dare una scossa; dimissioni che erano state rassegnate subito al termine della sconfitta della precedente domenica e, poi, respinte dal numero uno del club di Medesano, che aveva confermato la fiducia ad interim allo stesso Peraddi.
A Medesanese, dove in un anno e mezzo l’ex allenatore della Fontanellatese era riuscito a vincere i playoff di Prima Categoria e a riportare immediatamente il club in Promozione, si chiude dunque un ciclo. Nella prima parte della stagione corrente la compagine capitana da Guasti era stata eletta come la vera rivelazione del gruppo A, dopo un girone d’andata condotto nelle parti nobili. Andata alla pausa natalizia con 26 punti all’attivo, arrivando pure al quinto posto (che, in teoria, vale i playoff, ma che, in pratica, viene vanificato dalla marcia senza sosta delle prime tre), da gennaio in avanti la Medesanese, tra alti e bassi, ha ottenuto 7 punti. Fino al tracollo di cui sopra e l’inevitabile cambio tecnico.
Ma quali fattori hanno influito così tanto da stravolgere il rendimento di una squadra che stava sbalordendo tutti? Ripercorrendo la stagione sin qui vissuta proviamo a fare un’analisi e a fornire delle possibili motivazioni.
In primis, le pesanti assenze che hanno influito oltremodo. Troppo spesso, infatti, Peraddi è stato costretto a buttare nella mischia giovani della formazione Juniores per sopperire alle defezioni di diversi senatori (fra tutti, Giuseppe Messineo e i due fratelli Guida, a lungo ai box). In secondo luogo la delicata posizione degli stessi Andrea e Alessandro Guida che, per problemi fisici e di lavoro, hanno lasciato anzitempo la squadra, creando un vuoto inaspettato all’interno dello spogliatoio. E, terzo ma non per ultimo, l’assenza di obiettivi sensibili da raggiungere, nonostante le posizioni playoff di qualche mese fa, a causa dei troppi punti di distacco accumulati rispetto a Colorno, Felino e Piccardo Traversetolo.
Domani pomeriggio in panchina, contro il Colorno, siederà il direttore sportivo Denis Fassa, che è munito di patentino. Fassa, sinora ha anche rivestito i panni del tecnico della formazione Juniores regionale, oltre che di vice allenatore della prima squadra, tenendo in piedi quasi da solo la “baracca”. Un vero e proprio factotum. Nessuno meglio di lui conosce le problematiche dello spogliatoio biancoblù: perciò, non è da escludere la sua candidatura come successore di Peraddi per i prossimi 8 impegni di campionato. Anche se poi, come spesso avviene, la scelta definitiva verrà presa solamente lunedì a mente fredda dal patron Ceci, che potrebbe anche optare per una scelta esterna.
Quel che è certo è che a Medesano, comunque vada a finire questa annata – che rischia di prendere una brutta piega -, si chiuderà un ciclo. In estate Ceci dovrà far fronte a numerose partenze. Fassa incluso.
(In copertina, Denis Fassa e Stefano Peraddi – ©Foto SportParma)