Una tripletta nella scorsa gara, col Brescello, una delle tante giornate in cui l’estro e il talento di Nicola Bovi ha regalato gioia al Colorno. Nicola Bovi, raffinato centrocampista letale su calcio piazzato, tecnica e visione di gioco ne fanno uno degli elementi più forti del campionato di Promozione. Classe 1992, trequartista centrale o regista, ex professionista che ha vestito la maglia anche di Parma, Carpenedolo e Fiorenzuola prima di sposare a pieno il progetto sportivo del Colorno. Il centrocampista vive oggi la sua sesta stagione di fila in gialloverde, dato temporale che fanno di Nicola uno dei senatori di questa compagine gialloverde. L’abbiamo incontrato per conoscerlo meglio.
Nicola, non è da tutti non cambiare squadra per sei anni.
“Non sono mai stato un mercenario, quando trovi una piazza che ti apprezza e che ti valorizza, facendoti sentire sempre al centro del progetto, è bene restare e fare di tutto per dare seguito al progetto. Quando il Colorno mi chiamò avevo anche altre proposte da categorie superiori, ma l’idea di restare vicino casa e di avviare un nuovo progetto mi ha fatto subito capire che accettare era la scelta migliore per me”.
Sei stato tra coloro che ha firmato il “patto gialloverde”, accordo voluto dal gruppo storico che vuole prontamente riportare la squadra in Eccellenza dopo una retrocessione che, certamente, non era tra i piani.
“Io, Caraffini, Mariniello, Lungu e tutti gli altri ci siamo trovati a fine stagione e abbiamo deciso di non lasciare la società dopo questa disfatta, una retrocessione che ci ha demoralizzati, ma che ci ha anche rigenerato facendo emergere una forza che ha legato ancora di più lo spogliatoio e la squadra. In tanti hanno ricevuto offerte dalla Serie D e dall’Eccellenza, ma non è partito nessuno”.
Sei alla terza esperienza insieme a tuo fratello Mattia.
“A Fiorenzuola e a Carpenedolo giocavamo insieme, e la storia si è ripetuta a Colorno. Siamo molto uniti e, in campo, ci intendiamo a meraviglia. Giocare con lui mi piace moltissimo, siamo molto amici e credo che possa fare molto bene con questa maglia: ha talento e qualità umana da vendere”.
Parliamo della squadra. Conosci tutti molto bene. Secondo te da chi devono prendere esempio i tanti giovani che fanno parte della prima squadra del Colorno?
“L’esempio migliore per i giovani è sicuramente Gigi Mariniello. Calciatore dalle grandi doti fisiche e atletiche, uno che entra e che riesce sempre a dare tutto, anche a partita in corso. Inoltre si allena sempre con grande impegno ed è sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via”.
Tanti i ragazzi giovani che compongono l’ossatura della squadra, chi ti ha impressionato?
“Sicuramente Davide Mambriani, portiere giovanissimo che gioca o si aggrega alla prima squadra da tantissimi anni. Non solo: credo molto anche nel rilancio di Contu, seconda punta scuola Parma che, a causa di una lunga pausa dovuta a qualche infortunio di troppo, è finito nei dilettanti. Secondo me ha colpi da professionista e ha buone possibilità di fare carriera, ma deve allenarsi e deve dare l’anima in ogni partita e in ogni allenamento. Mi auguro possa fare lo stesso percorso di Sylla e di Mastaj”.
Giovani e veterani, in gruppo anche Nando Piro, storia recente del nostro calcio.
“Nando è uno dei più grandi attaccanti del nostro calcio, a 40 anni suonati è ancora i grado di giocare e di fare la differenza in Promozione. Potrebbe giocare titolare in almeno metà delle squadre che ho visto. La sua esperienza e la sua voglia di giocare sono molto utili a tutto l’ambiente. Siamo diventati molto amici e sono felice di poter giocare con lui. Negli ultimi venti minuti, quando entra, mostra tutta la sua classe ed è utile per sbloccare quelle partite che proprio non si vogliono mettere in discesa, Mattia Bernardi saprà farne il giusto uso”.
Proprio mister Bernardi è uno dei top player aggiunti di questa squadra, tecnico che ha poco da spartire col mondo dei dilettanti.
“L’altro giorno leggevo di una nuova tecnica che spopola tra gli allenatori di Serie A e B: l’allenamento col gps. Noi utilizzavamo questa tecnica già nel 2013, proprio con Bernardi, che allora seguiva una certa parte della nostra preparazione in allenamento. Mattia ha qualità incredibili, studia tutti i giorni, ci mette passione: sono certo che, magari tra qualche anno, riceverà la telefonata giusta e finirà nei professionisti”.
Dilettanti, ma a Colorno c’è aria di professionismo.
“Sono sincero, solo a Collecchio ho avuto modo di allenarmi in una struttura superiore a questa. Il centro sportivo di Colorno è di grande qualità, non anca nulla e la dirigenza cerca sempre di fare l’impossibile per farci trovare tutto quello che i serve per fare allenamento. Oggi, per fare calcio in una certa maniera, servono strutture di grande qualità, molte squadre professionistiche allestiscono rose molto costose e poi si allenano in strutture parrocchiali che hanno davvero poco di professionistico”.